Amare come una madre è cedere la parte più alta della fetta di cocomero.
Saper farsi da parte.
Pur essendoci sempre.
Esserci in modo silenzioso, in modo rumoroso, comunque esserci.
E’ scegliere le parole giuste per dire qualcosa.
E’ scegliere consapevolmente quelle sbagliate, e poi sentirsi una pessima madre.
E’ minacciare di non comprare mai più un regalo, e 5 minuti dopo trovarsi a fissare una vetrina pensando a quanto gli piacerebbe quel gioco.
E’ pensare a lui ogni volta che vedi un parco giochi
E’ costruire legami, giorno dopo giorno
E’ desiderare silenzio come mai nella vita
Ma iniziare a sentire il vuoto quando questo silenzio si protrae troppo a lungo
E’ non ricordarsi come era la tua vita prima
E’ chiedersi cosa ne facessi di tutto quel tempo a disposizione (e di come diavolo facevi a lamentarti di non averne abbastanza)
E’ spingere all’indipendenza, ma poi rimanerci male quando non ti senti necessaria
E’ mettersi alla prova
E’ mettersi in discussione
E’ sapere tutto, e non sapere niente
E’ perdere la pazienza. E le staffe.
E’ sorridere anche quando non ne hai voglia
O ascoltare racconti senza né capo né coda, fingendo di capirci qualcosa.
E’ ‘Sei grande abbastanza per farlo da solo’
Ma anche ‘Sei troppo piccolo per farlo da solo’
E’ minacce
E’ promesse
E’ paure così grandi che non hanno un nome
E’ amore. Amare come una madre è, essenzialmente, amore.