LA PARTE MIGLIORE DEL MIO LAVORO

Come ho aiutato Mariachiara a scrivere un libro (che dovresti leggere)

“Ho un’idea per un libro, ma forse è una gran cavolata.”

Non conoscevo Mariachiara, anche se ho scoperto che mi seguiva da tempo.

Mi ha scritto un giorno qualunque, raccontando in breve chi fosse e cosa le stesse passando per la mente.

Mi sono subito incuriosita, anche se onestamente era qualcosa di nuovo per me: avrei dovuto valutare se la sua idea per scrivere un libro fosse buona o meno e, in un momento successivo, leggere le bozze per vedere se stesse andando nella giusta direzione.

Uno degli aspetti che amo profondamente delle consulenze è che queste donne si aprono in un modo che va molto oltre il parlare di lavoro. Vengono a galla le loro insicurezze, aspirazioni, idee, sogni. E a lei in particolare serviva qualcuno che le dicesse che sì, anche se il suo lavoro non aveva nulla a che fare con la scrittura, avrebbe potuto scrivere un libro. Qualcuno che le dicesse che l’idea funzionava e c’era la premessa per qualcosa di molto interessante. Di più.

Le serviva qualcuno che le appoggiasse una mano (virtuale) sulla spalla e le dicesse: ‘Stai tranquilla. Se vuoi davvero qualcosa, hai tutto il diritto di andare a prendertela’.

Cresciamo piene di insicurezze

Perché spesso quando parlo con una donna che ha un progetto imprenditoriale, che può essere ‘semplicemente’ un personal brand, vedo che serve un supporto che va molto oltre la comunicazione del brand o del prodotto. Viviamo una società che non ci cresce come guerriere consapevoli di poter raggiungere ogni obiettivo. Siamo bambine che devono sognare il principe azzurro, che devono essere ‘girly’ e ‘fashion’ (termini abusatissimi in tutte le pubblicità di giochi pensati per le femminucce), che sui libri leggono moltissimi nomi di possibili mestieri tutti al maschile (avvocato, notaio, meccanico ecc.). Potrei andare avanti delle ore…

libro Mariachiara Scotti Voglio il tempo indeterminato
Il biglietto e la shopper che mi sono arrivati con il libro

Fatto sta che tenere tra le mani il libro di Mariachiara per me è una doppia vittoria.

La consapevolezza di aver sbloccato un talento mi riempie di gioia. E leggere nelle sue parole la soddisfazione e la determinazione mi conferma che quello che voglio non è solo creare un piano editoriale, ma anche poter aiutare le donne a sentirsi realizzate. La realizzazione non ha nulla a che vedere con il guadagno o lo status, ma è qualcosa di molto più delicato: significa ascoltare quella voce talmente profonda che spesso rimane sepolta sotto strati di ‘non posso’, ‘non riesco’, ‘non devo’. Ebbene, quella voce è l’unica davvero autentica dentro di noi, l’unica che sa cosa vogliamo VERAMENTE.

‘Voglio il tempo indeterminato!’ – Attenta ai tuoi sogni, potrebbero realizzarsi

‘Voglio il tempo indeterminato!’ racconta la storia di Bianca, intrappolata nel tipico sogno italiano: quello di avere un tempo indeterminato in una grande azienda. Mentre tutti attorno sembrano volerla convincere che questo sia l’Eden, lei soffoca ogni giorno l’insoddisfazione e la frustrazione profonda per una realtà che è tutto tranne quello che immaginava. Tra logiche incomprensibili di azienda e colleghi che sembrano perfettamente calati nel loro ruolo, arriva la maternità a mescolare ulteriormente le carte.

Alla fine Bianca sarà in grado di ascoltarsi per davvero e liberarsi dalla sindrome della brava bambina?

Dietro alla storia di Bianca, una panoramica sulle trappole del lavoro e di una società ancora fortemente maschilista. Dietro a Bianca, le emozioni represse di una neomamma e di una donna che aveva grandi aspettative.

Non mi resta che augurarti buona lettura. 😉

IMPARARE L’INGLESE DA PICCOLI

INSEGNARE AI BAMBINI PICCOLI A PARLARE INGLESE È POSSIBILE, DIVERTENTE E ALLA PORTATA DI TUTTI.

Chi mi conosce lo sa: quando fiuto un bel progetto firmato da qualche donna in gamba, lo condivido molto volentieri! E quando Laura mi ha parlato di Tongy – la nuovissima app per aiutare i bambini a imparare una seconda lingua – ho subito pensato di parlarne alle altre mamme (che poi sareste voi).

TONGY imparare inglese bambini

Ciao Laura, inizio subito con una domanda scottante: dimmi 3 motivi per cui pensi sia importante imparare una seconda lingua fin da piccolissimi

Ciao Manuela! Ce ne sarebbero tantissimi, ma va bene iniziare con i tre che ritengo essere i più importanti.

Un elemento fondamentale è senza dubbio l’apertura mentale: imparare una lingua significa imparare a parlarla – è vero – ma è anche conoscere una nuova cultura, un nuovo luogo.

Il secondo motivo è legato all’età e allo sviluppo del cervello: da piccoli si ha l’immensa potenzialità di apprendere come piccole spugne, senza fatica e in maniera automatica. Basti pensare a quanto è più faticoso imparare una nuova lingua in età adulta in termini di tempo, fatica, soldi. Ecco, iniziando quando il bimbo è ancora piccolo, a 7/8 anni potenzialmente potrebbe avere la competenza di un adulto medio (e se il percorso di apprendimento è fatto bene, anche migliore di un adulto!).

Terzo motivo: sentirsi a proprio agio. Vivere una lingua nel quotidiano, ascoltare canzoni, cartoni, giocare, conoscere amici che parlano inglese, abitua a vedere la lingua non come un qualcosa di “lontano” ma di normale. Quante volte vi siete sentiti a disagio o bloccati prima di dover parlare inglese, o comunque vi ci è voluto un po’ per abituarvi? Ancora una volta, questo potrebbe essere evitato ai bimbi perché crescerebbero vivendo una seconda o terza lingua come se fosse la loro normalità! Non è fantastico?

Raccontami com’è nato il progetto e qual è stato il percorso che ha portato all’app

Tongy nasce dalla mia esperienza personale come ragazza bilingue, con la volontà di fare questo regalo a tanti altri bambini, sfruttando il ruolo fondamentale che i genitori svolgono nella vita dei propri figli.

Con questa consapevolezza, ho cercato soluzioni che permettessero ai bimbi di apprendere una seconda lingua fin da piccoli e allo stesso tempo creare momenti divertenti direttamente in famiglia. Il risultato? Una piattaforma che dà ai genitori gli strumenti per portare la lingua nella quotidianità, supportandoli nel percorso. Ci sono attività pratiche (= giochi) e momenti dedicati all’inglese, inseriti nelle normali routine, come quella della nanna.

Ovviamente ci sono voluti molto tempo e lavoro – e più di un anno di test – prima di uscire con la prima versione. Faticoso? Tantissimo, ma fiera di aver creato con il mio team qualcosa di unico e di poter aiutare tantissime famiglie. 

bilinguismo bambini

In quanti lavorate dietro a Tongy?

Sono partita da sola con questo grande sogno/obiettivo e trovare qualcuno che credesse in qualcosa che era ancora nella mia testa non è stato semplice. Molte persone infatti hanno abbandonato – bisogna davvero farsi il mazzo! Ma grazie a chi non l’ha fatto e ha creduto davvero in Tongy, ora abbiamo i primi, importanti risultati. Siamo in cinque: io, Roberta Stefan (esperta di bilinguismo), Giovanni Candigliota (designer) e due developers, Lorenzo De Francesco e Gloria Giannascoli. Questo è solo l’inizio, a breve ci amplieremo!

Puoi spiegarmi come funziona e per chi è pensata?

Certo! Entrando nell’app ci sono delle sezioni a tema con vari contenuti fatti di spiegazioni tramite audio, video o testo. Le categorie sono tre: una dedicata al gioco; una dedicata al genitore, che comprende anche tutto il lato motivazionale e di supporto di vocaboli (ad esempio relativo alle routine); una dedicata alle risorse extra: tips, consigli sui libri e altre novità. Inoltre ci sono degli incontri mensili dove i genitori possono confrontarsi con esperti di settore, fare domande e conoscersi. 

Tutto questo è dedicato ai genitori che vogliono fare il regalo di insegnare la lingua inglese ai propri bambini, ma hanno diverse sfide da affrontare. Per questo un percorso con noi è perfetto: diamo supporto, facciamo risparmiare tempo e creiamo una rete di super-parents!

Serve che il genitore abbia buone competenze con la lingua che intende insegnare?

Qui viene il bello: no!

Abbiamo voluto fare qualcosa di davvero nuovo. Perché i piccoli imparino una seconda lingua, diamo l’opportunità di inserirla nel quotidiano pur non sapendola perfettamente. Le persone a volte non ci credono ma noi diamo i mezzi per farlo: frasi, vocaboli, audio madrelingua, consigli di libri e canzoni, così da passare tempo di valore insieme. Genitori e bambini hanno in questo modo la possibilità di condividere il percorso dell’apprendimento.

Le doti fondamentali sono la passione e la costanza: si fa un regalo che dura una vita. Tante famiglie ci fanno domande in merito, per questo teniamo spesso eventi live e facciamo informazione sui social, per far capire ai genitori che possono farlo.

Il Gruffalò in inglese

Bisogna investire molto tempo?

Questo dipende molto dall’obiettivo che ci si pone. C’è chi vuole solo dare un’infarinatura, chi vuole che il bimbo abbia una buona competenza e chi vuole che sappia l’inglese a livello madrelingua. Per ogni obiettivo ci sono degli accorgimenti di cui tenere conto ma in generale l’elemento fondamentale è la costanza: iniziare anche da 10 minuti al giorno, ma ogni giorno!

Poi come naturale conseguenza il tempo aumenterà. Per questo puntiamo molto sulle routine, sulla lettura, sulle canzoni… momenti che si svolgerebbero normalmente in italiano ma trasformati in lingua. Anche solo un viaggio in macchina può diventare un momento d’apprendimento! 

Mi lasci un regalo per le mie (amate) lettrici? 

Certo! Ho preparato per te e per le tue super lettrici una serie di attività dove mamme e figli possono mettersi in gioco. I giochi sono basati sulla famosa storia di The Gruffalo! Sono sicura piacerà.

Grazie per il tempo che hai dedicato a questa iniziativa. Per noi condividere quest’opportunità e stimolare i genitori a sfruttare le loro capacità è fondamentale!

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Da questa pagina potrai accedere alle fantastiche attività che Tongy ha pensato per noi (spoiler: potrete creare la maschera del Gruffalò e cucinare i pancakes ‘viola con le spine’) : http://bit.ly/ThanksManuela

Se ancora non conosci la storia di The Gruffalo, here it is 😉

P.S. Le iscrizioni a Tongy riapiranno domani – martedì 20 aprile

Puoi trovare Tongy su Facebook, Instagram e naturalmente sul suo sito web.