#mom-to-be 8 (keep calm and carry on)

Alle soglie del settimo mese, ecco alcune frasi da non dire ad una donna in attesa:

– Goditela finchè dura

La donna in attesa in linea di massima NON è quell’essere rilassato e con l’aria vacanziera delle pubblicità, bensì una persona che ha subaffittato il suo corpo ad un inquilino molto invadente. La gravida non riposa bene la notte, ha un elenco di acciacchi lungo come la Divina Commedia, non digerisce, non si concentra, ha il fiatone, non sa cosa mettersi né come mettersi.

– Se ti lamenti adesso del dolore figurati al parto

La donna in attesa ha paura del parto indipendentemente che sia il primo, il secondo o il decimo figlio. Qualcosa può sempre andare storto sia per lei che per il bambino, e anche andasse tutto bene le spetta comunque un dolore paragonabile solo a quello di una svendita di Chanel a porte chiuse (e voi naturalmente siete fuori). Inoltre, ella ha tutto il sacrosanto diritto di lamentarsi in caso di dolori vari perché il suo corpo sta mettendo al mondo una vita, quindi molto rispetto e devozione per questa povera martire.

– Ma il pancione non si vede per niente/mamma mia che pancia!

In entrambi i casi la donna in attesa è perfettamente consapevole di avere una pancia molto grande o molto piccola, non occorre ricordarglielo ogni volta né occorre tenere costantemente monitorata la situazione giorno per giorno.

– Adesso non è nulla, dopo il parto sarà peggio!

Grazie, grazie di cuore.

– Io in gravidanza ho preso solo xxx kg, tu a quanto sei?

No. Non sono fatti vostri. Se volete vantarvi fatelo da un’altra parte.

– A che settimana sei? Maschio o femmina? Come si chiamerà? Data prevista per il parto?…

La donna in attesa risponde quotidianamente a questa sequela di noiose domande, vi sarà grata se le eviterete e le chiederete magari: ‘Non ti manca farti uno Spritz?’ oppure:’ Hai visto i nuovi smalti di Dior ?’. Ma se proprio volete chiedere, provate almeno a cambiare l’ordine delle domande.

– Pensa che alla mia amica Gina durante il parto è capitato questo e quello (seguono nefandezze indicibili e volti sgomenti) mentre la mia amica Maria ha avuto un travaglio di 3 giorni, ma niente in confronto alla sua amica Peppa che ha partorito un alce.

Inutile dire che ognuna di queste frasi la sento più o meno tutti i giorni, anche più volte al giorno -_-

E adesso vi mostro alcuni accessori che ho preso (o avuto) per il mio bimbo ^_^

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pettine e spazzolina

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porta ciuccio 

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catenella per ciuccio 

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Questo cappellino è stato ritrovato sul fondo di un baule in soffitta: era di mio marito, fatto a mano da sua nonna. Sono così felice di poterlo riutilizzare e spero tanto troveremo qualcos’altro. Mia suocera nel frattempo sta sferruzzando una coperta per la carrozzina, che meraviglia!

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bavaglino in felpa

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Per questo meraviglioso cappellino invece devo ringraziare la bravissima Samanta: fondatrice di The Womoms e artista dei ferri; se non la conoscete vi consiglio di andare a vedere tutte le sue meraviglie perché c’è davvero l’imbarazzo della scelta! Aggiungo che Sam è una persona deliziosa (italiana ma vive a Boston coi suoi due bimbi e il marito) con la quale mi sono subito trovata in sintonia nonostante non ci siamo mai incontrate dal vivo. Non vedo l’ora di vedere come sarà la mia pulce con il look da giraffina 🙂

Buona settimana!

#mom-to-be 7 (It’s a — cake e ultimi aggiornamenti)

Il motivo per cui ho aspettato un po’ a scrivere il sesso del mio bimbo su Ig è che mio marito ed io abbiamo pensato ad un modo divertente per comunicarlo ai nostri amici  ovvero quello di preparare una torta svela-sesso. Trattasi di torta con un look neutro, che però nasconde all’interno un pan di spagna colorato di rosa o d’azzurro.

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pics via Pinterest

Non mi sentivo propriamente all’altezza del compito e per fortuna si offerta di preparare la torta la mia amica Anna – del blog Pane e Zucchero – che oltre ad essere una cuoca straordinaria è bravissima nel cake design e in generale diciamo che crea sempre torte magnifiche. Per non farla impazzire sotto Pasqua e per scegliere gusti che piacessero un po’ a tutti (certe torte americane sono sì bellissime ma gli ingredienti lasciano molto a desiderare!) abbiamo optato per un rivestimento in cioccolato con un tetto di fragole e marshmallows e un ripieno di pan di spagna, crema pasticcera con fragole alternata a crema al cioccolato. Leggerina eh? Vi posso però assicurare che andava giù proprio bene 😉

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Così a Pasquetta ci siamo ritrovati per una grigliatona con torta finale e l’emozione è stata tanta da parte di tutti.

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Siccome se non capita qualcosa non ci divertiamo, il giorno dopo l’ho passato tra dolori fortissimi e pronto soccorso per uno pseudo attacco di appendicite o altro ma questa è un’altra storia -_- Vi basti sapere che ho trascorso qualche giorno modello catorcio e con una dieta che mal si abbina ad una donna che non deve mangiare per due ma per uno e un quarto sì! Per questa ragione nel ponte non abbiamo fatto grandi cose e ci siamo ritrovati in giro per mega store bambino – non proprio il mio genere di ferie, ma del resto avevo pochissima energia per fare altre cose. Dopo una domanda innocente, una commessa mi ha assalito col discorso ‘la valigia per l’ospedale’ facendo sfoggio di sexyssime mutande a rete e assorbenti che mai, mai avrei pensato di indossare prima dei 90 anni… Ho afferrato una camicina da notte rosa rigorosamente aperta sul davanti e poi le ho detto che non ero pronta per il resto. In effetti non sono tecnicamente pronta perché non ho l’elenco dell’ospedale (anche se all’incirca conosco gli articoli) e poi nemmeno psicologicamente mi sento così carica per questo tipo di acquisiti +_+

Abbiamo però provveduto all’ovetto, al marsupio, alla lampada che proietta le stelline sul muro, al seggiolino auto, al baby monitor e alla vaschetta… Pupo quanto me costi! Ho anche trovato alcuni prodotti Weleda ad un prezzo buono e ho arraffato pure quelli. Quei pochi acquisti carini li lascio al prossimo post 😉