IL CLUB DEI GIOCATTOLI

– La startup che sta rivoluzionando il mondo del gioco –

Ti è mai capitato che tuo figlio ‘smarrisse’ un gioco in casa, che una volta ritrovato abbia suscitato tanto entusiasmo come se fosse nuovo?

A me diverse volte. E mi sono sempre detta che dovrei fare la rotazione dei giochi, perché alcuni – ad averli sotto il naso tutti i giorni – iniziano a diventare invisibili…

Così quando Alessandra e Milvia mi hanno contattato per parlarmi della loro idea mi si è accesa una lampadina!

“Il club dei giocattoli” infatti permette proprio di risolvere il problema della noia, oltre ad avere molto meno impatto sull’ambiente, perché si basa su una parola chiave molto importante: CONDIVSIONE.

Ecco come funziona: ogni mese puoi scegliere 4 giochi tra quelli presenti nel sito e riceverli a casa. Al termine, un corriere verrà a riprenderli, a meno che tu non decida di acquistarne uno o più di uno (a prezzo agevolato).

Naturalmente ogni pezzo viene accuratamente igienizzato prima di passare nelle manine del prossimo bambino.

C’è poi una formula dedicata ai grandi giochi e una che invece punta all’effetto sorpresa.

Mi è piaciuta talmente tanto l’idea, che ho deciso di intervistare Alessandra e Milvia, perché sapete quanto ami le donne coraggiose e innovative!

Il club dei giocattoli startup

. Raccontatemi come è nata l’idea de Il club dei giocattoli e se è stata spinta anche da esigenze personali.

Dopo 10 anni circa come colleghe nel mondo del marketing, siamo diventate mamme e abbiamo iniziato a sentire l’esigenza personale di proporre ai nostri figli attività, esperienze e giochi sempre diversi, per accompagnarli nella crescita e aiutarli a sviluppare le loro abilità.

Lo volevamo fare però senza sprechi e senza riempire le camerette con un numero spropositato di giocattoli; sappiamo infatti che dopo poco tempo i bimbi cambiano interessi e gusti, così si accumulano giochi inutilizzati. Ecco come è nata l’idea del noleggio.

  • Quali difficoltà avete incontrato come Startup? Il Fatto di essere due donne vi ha in qualche modo messo i bastoni tra le ruote?

Dopo lunghe riflessioni ci siamo buttate… con coscienza e una struttura solida alle spalle che ci ha supportato. 😊 

Abbiamo infatti partecipato a un concorso organizzato dall’università Bocconi di Milano e con gioia siamo rientrate tra le Start-Up selezionate. Il fatto di essere incubate in Speed Mi Up è stato sicuramente un biglietto da visita, soprattutto all’inizio quando ci presentavamo timidamente a quelli che oggi sono i nostri brand Partner che ci forniscono i giochi del Club.

Fino ad ora possiamo quindi dire con un pizzico di orgoglio che l’essere due donne non ci ha minimamente messo il bastone tra le ruote, anzi… 

  • In che modo scegliete le aziende con le quali collaborare?

Siamo entrambe amanti dei giochi in legno; non a caso il nostro primissimo brand Partner che ha creduto nel progetto è stato Hape. In generale puntiamo molto a giochi di qualità, proprio perché vediamo il gioco come un importante strumento educativo. Ad oggi sono diversi i Partner con cui abbiamo instaurato un bellissimo rapporto di collaborazione, tra questi, Hape, Headu, Quercetti, Creativamente, Bianconiglio Kids per citarne alcuni. Altre collaborazioni stanno bollendo in pentola. 

  • Quali sono i valori che volete trasmettere ai bambini che usufruiscono del vostro servizio?

Desideriamo trasmettere ai nostri bimbi e ai bimbi del Club i valori di sostenibilità e condivisione: è bello infatti potersi divertire senza sprechi, con un occhio all’ambiente. 

  • Dove vi vedete tra 10 anni?

Possiamo sognare? Vorremmo che il toy sharing diventasse una pratica comune e perché no… allargare gli orizzonti ed essere presenti in altri Paesi. 

  • Cosa consigliereste a chi ha un’idea e vuole trasformarla in Startup?

Prima di lanciarvi sondate il terreno e accertatevi che ci sia un mercato interessato alla vostra realtà. 

E una volta che vi siete buttati… tenete duro e non fate mosse avventate. I primi risultati non sono immediati! 😉

www.clubdeigiocattoli.com

Diventare grandi in fattoria

Per le strade di Parigi, in un paese di montagna, in una casa affacciata sul mare, in mezzo ai campi di lavanda… Mi sono chiesta tante volte come sarebbe ‘vivere in…’.

Negli anni, non sono mai riuscita a decidere definitivamente che contesto avrei preferito, forse perché dipende dalle fasi della vita e dalle priorità del momento.

Negli ultimi tempi ho iniziato sempre di più a sognare il verde e sicuramente il lock-down ha dato la botta definitiva al mio animo urbano.

Non a caso, su Instagram mi sono messa a seguire diverse mamme che vivono in bellissimi contesti in mezzo al verde, tra cui Debora.

Ma ho fatto di più: sono andata a trovarla in mezzo alle sue montagne, vicino al paesino di Sant’Agata Feltria, nell’agriturismo di famiglia “La Sequoia” e le ho fatto qualche domanda…

Lascia che chi ti legge possa immaginare il posto dove vivi e descrivilo

Casa mia è “attaccata” a una montagna, e si affaccia da un lato sulla Rocca del paese e dall’altro su un campo verde, dove si sentono solo i campanelli che le pecore tengono al collo per tener lontani gli animali. Appena scendi dalla macchina, l’odore che senti è quello della campagna… quando è freddo sa di funghi e con il sole sa di fiori profumati. 

Le prime persone che incontri sono la più giovane e la più anziana del paese, 3 e 80 anni, che qualche marachella quando sono insieme la combinano sempre. E poi c’è silenzio, quello che molti non si immaginano nemmeno!

crescere in fattoria

Raccontami la giornata tipo tua e di tua figlia 

Io e mia figlia abbiamo una routine magica: Nei giorni in cui lavoro – almeno fino a prima del Covid-19 – lei era sempre con me, anche durante il servizio, tant’è che molte volte mangiava persino al tavolo con gli ospiti! 

Nei giorni i cui l’Agriturismo è chiuso invece il mattino è lentissimo. Sveglia tardi, colazione, lavori di casa e subito fuori, a correre, a controllare i vitelli, la pony, col sole o se ha appena piovuto – tuta impermeabile, stivali di gomma e si va! Dopo pranzo c’è il riposino e non appena le giornate si allungano, torniamo fuori fino all’ultimo minuto di luce, perché la sera gli animali tornano nelle stalle per mangiare, e le mucche da latte sono da mungere. 

Poi cena, un film o qualche gioco e la nanna. E si ricomincia con la magia!

Come pensi che questo contesto avrà influenza sul suo modo di crescere? 

Penso che crescere in questo contesto le insegnerà il rispetto per ciò che la circonda. Saprà dare valore alle piccole cose e capirà cosa sono il sacrificio, la fatica e il sudore. Inoltre, il contatto così ravvicinato con gli animali credo la aiuterà ad avere una sensibilità maggiore nel rapporto con tutti gli esseri viventi.

Quali sono i valori principali che intendi trasmetterle?

Il rispetto e l’altruismo verso ciò che ci circonda, la semplicità di mostrarsi per ciò che si è e l’onestà.

Pensi che la qualità della vita sia migliore in campagna? 

Penso che la qualità della vita sia migliore dal punto di vista fisico perché ci sono sicuramente delle condizioni ambientali nettamente superiori rispetto alla città, se per di più ci si può auto produrre il cibo, non c’è storia. Ma non credo lo sia sempre a livello mentale: è positivo e sicuramente terapeutico per chi ama questo tipo di vita, ma può essere destabilizzante per chi è nato per vivere in mezzo al caos della città. 

Cosa consigli a chi vorrebbe trasferirsi ma ha paura di non essere in grado di adattarsi a un cambiamento radicale? 

Va seguito il cuore. Bisogna trovare innanzitutto un posto dove si sente di voler mettere le proprie radici. Serve proprio quel luogo da chiamare “casa”. È una scelta che costa sacrifici, e deve essere ponderata. Ma se si desidera realmente ne vale la pena!

Se vuoi conoscere meglio questo posto incantato, clicca qui.

E tu? Qual è il tuo luogo ideale in questo momento?

agriturismo la Sequoia