Alessia racconta di Airbnb e Casa Vintage

(Premessa: non è un post sponsorizzato; il mio interesse è nato per fini pratici).

Penso che la maggior parte di voi conosca la piattaforma di Airbnb ma per chi non lo sapesse è un sito dove trovare alloggi di vario genere nelle città di tutto il mondo. Quello che lo rende a mio parere estremamente valido e al passo coi tempi è il fatto che sia basato su recensioni molto personalizzate non solo delle sistemazioni ma anche degli ospiti stessi. In più ogni proprietario, oltre a mettere la sua foto, racconta qualcosa di sé e dei suoi hobby. Si ha sempre l’idea di andare ospiti da un amico (certo, a pagamento) e in base alle mie indagini le persone che utilizzano abitualmente Airbnb si trovano molto bene.

La mia curiosità verso questa piattaforma è nata perché sto pensando di introdurre anche io un appartamentino sul sito e vedere come va. Il progetto è di renderlo accogliente e far sentire gli ospiti a casa. Casualmente poi mi è capitato di conoscere Alessia, anche lei mamma, anche lei bolognese e proprietaria di Casa Vintage: un delizioso nido dove alloggiare per visitare Bologna e dintorni, che appunto potete trovare su Airbnb.

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Questo incontro mi è sembrato un segno e – povera – l’ho bersagliata di domande, anche perché la sua storia mi piace molto, perciò ecco una mini intervista.

– Chi sei e quanti anni hai?

Mi chiamo Alessia ho 40 anni

 – Com’è nata l’idea di Airbnb?

L’idea di aprire il CasaVintage e’ nata due anni fa dopo aver lavorato molti anni in agenzia viaggi. Avevo perso il mio lavoro e ho dovuto reinventarmi in qualche modo. Così ho pensato di pubblicizzare la mia casina su Airbnb perche’ il loro portale oltre ad essere bello dal punto di vista estetico, ha tutte fotografie fatte da fotografi professionisti, inoltre trovo molto chiaro il modo in cui viengono descritte le case  e le recensioni degli ospiti.

 – Che caratteristiche ritieni una casa debba avere per avere successo sul portale?

Il successo dell’appartamento e’ sicuramente una bella fotografia, la posizione, il prezzo, la cura dei dettagli e cercare attraverso una fotografia di creare un ambiente familiare  adatto ad un turista.

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– Consideri questo un vero e proprio lavoro?

Nel mio caso e’ diventato un vero e proprio lavoro, oltre a occuparmi della gestione delle prenotazioni, mi occupo personalmente delle pulizie e accoglienza degli ospiti. Con questo lavoro e’ difficile annoiarsi, si conoscono molte persone e ti senti gratificato quando le persone stanno bene e si sentono coccolate.

Grazie per la tua gentilezza e soprattuto grazie per avermi dedicato il tuo tempo.

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                                                                                         Casa Vintage
                                                                                     Via Ilio Barontini 8
                                                                                              Bologna

E voi avete mai utilizzato Airbnb?

Tutti vogliono questa vita, tutti vogliono essere… Blogger.

Ciao, mi chiamo tizia e faccio la blogger.

selfie

Vi faccio vedere il mio look apparentemente assemblato in 5 min ma che ho studiato meticolosamente. Vi faccio vedere che giostro le mie giornate tra eventi mondani, colazioni di lavoro e presentazioni di brand e nuovi prodotti.

Vi faccio vedere quante cose mi vengono inviate così che io le ‘recensisca’ e ve ne parli.

And so on…

Premetto una cosa, io non sono nessuno, faccio numeri che non sono malaccio ma sono comuni a triliardi di altri blog e social. Però un fatto ve lo posso dire con certezza: io non faccio la blogger, io ho un blog.

Se la mia affermazione vi sembra banale guardatevi attentamente intorno. Ecco, vi posso assicurare che più della metà di quelle che dicono di ‘fare la blogger’ in realtà – proprio come me – hanno un blog. Un blog richiede impegno, richiede amore e creatività. A mio parere richiede anche un buon uso della lingua italiana… Ma un blog non può chiamarsi lavoro se a fine mese non ti porta uno stipendio, anche che non sia stellare ma che ti porti comunque una rendita. Perché un mestiere pretende orari e scadenze, compensati appunto da un’entrata più o meno fissa. Perciò mi lascia perplessa quando vedo quelle super calate nel ruolo, che tra le righe lasciano intendere che avere un blog equivalga ad essere delle super business woman.

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E mi dispiace che poi tante ragazzine pensino che allora sia facile arrivare a poter dire di fare la blogger (o youtuber) di lavoro, abboccando a tutto il fumo negli occhi che viene lanciato sui social. Senza contare che le wannabe sono spesso quelle che accettano qualunque tipo di sponsorizzazione pur di far vedere che ricevono prodotti. Oggi sponsorizzano uno stile di vita sano e sportivo, e domani il nuovo tipo di Coca Cola. Senza traccia di veri contenuti anche se leggeri (perché io sono la prima che per scelta affronta tutte le tematiche con un taglio leggero), senza altro scopo che quello di mostrare.

Non voglio fare quella che se la crede e dice di chiamarsi fuori: ho scelto di scrivere in una piattaforma virtuale aperta a tutti ed è chiaro che mi auspico un certo riscontro, così come mi fa piacere ricevere like e commenti. Piace anche a me far vedere quando sono fyga che vado all’evento cool. Mi sento sempre un po’ pavona quando mi intervistano. MA non vado in giro dicendo che faccio la blogger, né sacrifico il contenuto per un rossetto gratis.

giphy

Essere blogger o youtuber è un lavoro che io rispetto. E’ un mestiere come gli altri, richiede molto impegno e ore alla scrivania, fosse anche un tavolino di un bar. C’è chi è tagliato e chi no perché non tutti sono fatti per sopportare una vita sempre connessa ed esposta. Bisogna essere aggiornati, avere gli occhi aperti e buttarsi nella folla con grande determinazione. Non trovo nulla di male nemmeno nei contenuti sponsorizzati che, ogni tanto, sono la prima a fare. Purché la collaborazione abbia un senso e una coerenza, oltre che una personalizzazione nella presentazione.

Tutto questo per dire di mantenere sempre un atteggiamento critico nel leggere la vita degli altri, perché tante volte il genere è questo.

Ora vi saluto, vado a fare la blogger °-°