Quando il blog è una “Defilippata”

Lo so, avevo detto che il precedente sarebbe stato l’ultimo post prima delle ferie anche perchè noto che molte di voi (bastardelle) sono già al mare e non so quanta voglia avrete di leggervi un blog.

Ma questo è uno di quei post a metà tra la riflessione e la polemica che devo scrivere quando escono, sennò passa il momento.

Ebbene, premesso che ovviamente nel suo blog ognuna ha il diritto di scrivere quello che vuole e nello stile che desidera, ho notato una controtendenza inquietante: negli ultimi tempi si è parlato tanto di blog markettari e poco genuini e in effetti ci sono casi in cui le collaborazioni prendono decisamente il sopravvento (non posso dimenticare la recensione vista recentemente di un prodotto che si capiva benissimo che la mamma in questione non aveva MAI utilizzato). Tuttavia vorrei spezzare una lancia a favore delle blogger perchè i più attenti a criticare sono quasi sempre quelli che non hanno nè blog nè canale yt e a volte nemmeno un profilo aperto. Insomma è facile puntare il dito quando si sta dall’altro lato della barricata senza esporsi minimamente. Mi piacerebbe che queste persone si mettessero in gioco e poi vedremo se la loro assoluta purezza o pseudo tale rimarrebbe integerrima…

In contrapposizione a questi regni del marketing ho notato però che sta prendendo piede un fenomeno altrettanto inquietante: la spettacolarizzazione dei sentimenti. Vedo spuntare come funghi blog in stile Maria de Filippi, nei quali vengono messi in piazza i vissuti più intimi, con una notevole tendenza alla drammatizzazione.

Le esperienze più semplici vengono trascritte con un pathos che ai miei occhi ha il preciso intento di strappare una lacrimuccia. Tutto sembra vissuto a mille e permeato di grosso grossissimo significato, anche l’unghia rotta dopo la ricostruzione.

Come dicevo il blog è strettamente personale quindi questo vuole essere appunto il mio personalissimo punto di vista; ad ogni modo io certe sfere e certe riflessioni non trovo opportuno metterle nero su bianco alla mercè di migliaia di persone, perchè anche se scrivendo hai l’impressione di essere solo tu e il tuo pc, la realtà è che chiunque potrà leggere i cavolacci tuoi più intimi. Per me questa è sempre stata la sfida: raccontare di me lasciando comunque intatta una certa privacy. Anche perchè non dimentichiamo che i nostri figli un giorno potrebbero leggere quello che scriviamo e non trovo giusto che certe informazioni arrivino a loro. Mi piacerebbe potervi fare degli esempi ma ovviamente per discrezione evito. Tuttavia c’è un motivo se non guardo certi programmi in tv e allo stesso modo non mi piacciono i blog di questo tipo.

Ecco l’ho detto!

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