Sopravvivenza Mamma: cosa ci ha salvato il sistema nervoso

Qualche tempo fa ho deciso di fare un sondaggio per farmi un po’ i cavoli delle altre mamme scrivere un post che potesse essere di spunto per tutte le mamme in ascolto. Ho chiesto infatti quali fossero i vostri oggetti, le vostre azioni e in generale quelle scoperte che vi hanno salvato la vita e quei pochi neuroni rimasti a una mamma nel prendervi cura dei vostri pargoletti.

Devo dire che le sorprese non sono mancate e men che meno le risate. Del resto nessuno è più stimolato al mondo nell’usare l’ingegno di una madre.

Ho pensato di suddividere il post in tre puntate, al termine delle quali vi dirò anche i miei salvavita ma se siete lettrici fedeli, sicuramente li sapete già.

Cominciamo con Gaia Gorlato in arte @principersa che mi ha raccontato ben 2 dei suoi escamotage:

‘Nr 1. Meno male che c’è… La bottiglia di plastica accartocciata! Ebbene sì, nonostante il nostro parco giochi faccia invidia a baby George of England, da brava madre degenere raccolgo con signorile indifferenza le occhiate in tralice di mia suocera che indubbiamente pensa ch’io faccia razzolare mio figlio nel bidone del riciclaggio… (Segue foto)

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Nr.2. Meno male che c’è… Il seggiolone Stokke: preso intenzionalmente senza il vassoio, si infila perfettamente sotto il tavolo da pranzo, consentendo all’infante di stare in plancia di comando alla stessa altezza dei grandi (che pranzano in tranquillità e ringraziano ) tenendo tutto e tutti sotto controllo ☺️’

IMG_0879Baby Guido grazie per le tue foto!

Passiamo adesso a Chiara (@chiara_debortoli) che mi ha scritto:

“Allora, quando Caterina era più piccina sicuramente meno male che c’era lo swaddling! Avevo letto qualche paragrafo a proposito sul libro di Tracy Hoggs e non avevo fatto molto caso all’argomento, ma poi quando abbiamo portato a casa Cate dopo i 40gg di ospedale si è rivelata una tecnica molto molto utile! La sera infatti non si addormentava finchè non la avvolgevamo in una mussolina… Si sono rivelate un acquisto davvero fondamentale anche perchè essendo piccole ne avevo sempre una nella borsa del cambio, così se capitava che non riuscisse a calmarsi ed addormentarsi quando eravamo in giro… Avevo la soluzione! Forse su questa cosa siamo stati un po’ “condizionati” dall’esperienza di ospedalizzazione della nostra piccola, perchè gli infermieri utilizzavano la tecnica dello swaddling ogni volta che tiravano fuori la minuscola Caterina dall’incubatrice (era solo con il pannolino, quindi per non farle prendere freddo e per non farla agitare la fasciavano in un telo un po’ più pesante delle mussoline). Per fortuna durante quel periodo ci hanno insegnato come fare per renderci autonomi, così abbiamo potuto replicare con facilità anche a casa.
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Un’altra cosa che mi ha fatto spesso pensare “meno male che c’è stata la fascia, quando era piccina, e il marsupio adesso. Non tanto per andare in giro (soprattutto con la fascia perchè invece con il marsupio giriamo anche un sacco) ma proprio per stare in casa. Nei momenti di colichette, nelle giornate super-frigna o super-cozza, sono aiuti validissimi per riuscire a fare qualcosa senza lasciare la pupa urlante. Caterina quando ha questi momenti no (che appunto possono essere dovuti a malessere o semplice mammite) vuole solo stare in braccio, quindi con la fascia e con il marsupio la accontento ma nel frattempo riesco a fare altro, dal passare l’aspirapolvere, se non sta dormendo, al preparare da mangiare per lei o per me… Insomma,ho due mani libere anche con lei in braccio!
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Queste due cose si può dire che funzionino con Caterina. Una cosa però più ‘umana’ che ha fatto tanto bene a me come mamma è stato il conoscere altre mamme, sia virtualmente tramite ig o fb, sia “fisicamente” per esempio frequentando il consultorio vicino a casa negli spazi dedicati appunto a mamme e bimbi. Io non ho avuto modo di fare il corso pre-parto quindi non avevo tante amiche già mamme, e le poche che ho hanno i bimbi più grandi di Caterina di almeno un paio d’anni. Quindi trovare altre mamme con cui condividere esperienze e che fossero nel mio stesso periodo o poco più avanti è stato davvero molto utile per me. Anche per la prematurità di Caterina, ovviamente non conoscevo nessuno che avesse già vissuto questa esperienza, invece online ho trovato tante altre mamme nella mia posizione che mi hanno confortata e consigliata anche dopo il rientro a casa!
Poi da quando svezzo ti dirò… Santo Bimby!!! Prima lo snobbavo ma da quando c’è la nana non è che riesco molto a cucinare… Invece da quando c’è lui (grazie nonna che me l’hai regalato) preparo le cose per lei ma anche cenette per noi!!!”
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 Chiara potete trovarla qui:

Infine Sara (@saramvogue), una mamma giovane e bravissima coi DIY che conosco di persona. Sara mi scrive:
“Beh, il nostro ultimamente è il bidet. Sì, il bidet con l’acqua dentro o che scorre. Questa è la salvezza, mi chiedo come facciano le mamme inglesi senza! È veramente una benedizione averlo (anche per altri ovvi motivi). Ah, l’altro giorno pioveva, siamo stati in bagno. Lui a giocare con il bidet e io seduta per terra a fare le bolle di sapone per rendere la cosa più romantica. 
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Sara potete trovarla nel suo blog: ilpoteredelrosacipria.wordpress.com 

Non posso darle torto, anche il ninja adora il bidet ma io non glielo faccio usare con l’acqua sennò saremmo sempre in bagno -_-

A presto con le altre mamme e grazie a tutte quelle che hanno partecipato. Se anche voi volete aggiungere i vostri oggetti/azioni salvavita scrivetemi 😉

Maternità: una parola, tanti modi

Insieme al rinnovo grafico del blog, ho pensato anche di ripescare alcuni temi sulla maternità, più o meno frivoli, che mi piacerebbe trattare. Vorrei spettegolare nel mondo delle mamme probabilmente perché sono suocera inside.

Oggi vi racconto di 3 di loro che hanno avuto figli in età completamente diverse. Vediamo insieme chi sono e come vivono il loro essere mamme.

– Marika

1) Presentati. Quanti anni hai e a che età sei diventata mamma?

Ciao sono Marika, ho fatto 18 anni a giugno e sono diventata mamma a marzo quando ancora ne avevo 17. La mia vita ha preso il nome di Allyson, una meravigliosa bambina sempre con il sorriso.

2) Raccontaci di tuo figlio. Come si chiama e quanti anni ha?

Ally ha 7 mesi e quando ho scoperto di essere incinta ancora non ci credevo…

3) E’ stato ‘facile’ rimanere incinta? Come è andato il parto?

Non è stato facile,il papà della piccola ci ha lasciate al 4 mese senza un motivo ben preciso però noi siamo state forti abbastanza per andare avanti e continuare il nostro cammino. Mai , e dico mai avrei rinunciato a lei! Ho continuato i miei studi fino all’ottavo mese poi finalmente relax 🙂

Mi si sono rotte le acque il venerdì sera ed ho partorito la domenica a mezzanotte e dieci. Già ho avuto 25 ore di travaglio ,ma con la mia famiglia ed i miei amici vicini è stato tutto più facile. Non è stato così doloroso come dicono, è stato un dolore sopportabile e poi completamente dimenticato dopo l’arrivo della principessa:)

4) Che tipo di mamma sei? Descriviti con 3 aggettivi

Come mamma mi vedo molto dolce, attenta e giocosa.

5) A cosa hai rinunciato? Cosa è cambiato nelle tue giornate?

Dopo la nascita di Allyson ho rinunciato per mia volontà a tutto, discoteca, uscite con gli amici ecc . Ovunque vado io c’è anche lei, non riesco a stare senza! Ho sempre paura possa succederle qualcosa quindi sono sempre insieme a lei:) Amo stare con mia figlia, mi fa ridere , emozionare ed è davvero meravigliosa in tutto ciò che fa.

6) Quali sono le tue preoccupazioni come madre?

Ho sempre paura possa succederle qualcosa quindi sono sempre insieme a lei:)  Amo stare con mia figlia, mi fa ridere , emozionare ed è davvero meravigliosa in tutto ciò che fa.

7) Come descriveresti il vostro rapporto?

Siamo molto unite , spero di avere un rapporto anche da amica con Lei, quando ero incita mi immaginavo io e lei per mano a fare shopping, cinema, mc ecc

8) E il tuo rapporto con le altre mamme?

Con le altre mamme mi ci trovo molto bene, mi piace parlare e confrontarmi con loro..

9) Pensi di fare il bis?

Il fratellino o sorellina arriverà ,magari non adesso che ho la maturità e poi ho bisogno di dedicarmi solo a lei, ma anche fosse sarei molto felice 🙂

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 potete trovare Marika su Instagram come: @marikaconsolati987

– Sara

1) Presentati. Quanti anni hai e a che età sei diventata mamma?

Ciao a tutte, sono Sara e da quasi quattro anni vivo in Svizzera vicino a Zurigo (è ora di cambiare aria!). Prima di trasferirmi qui ho vissuto a Londra per quasi 3 anni e da allora mi sento british nel cuore: sono stati degli anni bellissimi e lì ho conosciuto mio marito Charles che è olandese. La vita in Svizzera è abbastanza noiosa ma con una toddler alle calcagna siamo sempre in ballo. Farei le valigie oggi e tornerei a vivere in Inghilterra ma al momento non è un’opzione; ho un animo gipsy e cambierei Paese ogni anno.

2) Raccontaci di tuo figlio Come si chiama e quanti anni ha?

Ho 32 anni e sono mamma di Catherine (soprannominata appunto la Toddler) da 15 mesi.

3) E’ stato ‘facile’ rimanere incinta? Come è andato il parto?

Rimanere incinta e’ stato relativamente facile anche se, purtroppo, ho avuto un’aborto spontaneo prima di Catherine. Questa esperienza mi ha traumatizzata e non mi ha permesso di godermi la gravidanza come avrei voluto fare; la paura era troppa e io non vedevo l’ora di stringerla tra le braccia. Quando sento altre donne raccontare di questi emozionanti nove mesi un po’ mi rammarico: per me sono stati l’esatto opposto, essere incinta non mi e’ piaciuto piu’ di tanto ed e’ stato un periodo pieno di insicurezze. Il travaglio e’ durato 39 ore ed e’ terminato con un cesareo: Catherine era gia’ cocciuta prima ancora di nascere e non aveva voglia di fare nessuna fatica hahaha!

4) Che tipo di mamma sei? Descriviti con 3 aggettivi.

Sono una mamma ansiosa anzitutto: mi sono sempre vergognata ad ammetterlo ma l’ansia fa parte della mia vita da anni. Ho passato i primi mesi terrorizzata da tutto ed e’ stata davvero dura trovare un equilibrio ma ce l’abbiamo fatta e, se possibile, quest’ansia mi fa apprezzare ancora di piu’ i momenti insieme: non do nulla per scontato. Non sono solo una madre ansiosa ma anche attenta e devota: la mia vita e’ praticamente basata sui bisogni di Catherine e, anche se questo alle volte mi pesa, sono orgogliosa di cio’ che sto facendo per lei (speriamo se ne ricordi eh!!).

5) A cosa hai rinunciato? Cosa è cambiato nelle tue giornate?

La mia situazione è un po’ particolare: mio marito viaggia quasi tutte le settimane ed essendo lontana dalla mia famiglia, devo fare tutto da sola. A parte le ‘sante’ due ore in cui Catherine fa il pisolino, ho rinunciato al tempo per me stessa, al fare le cose con calma… Ah caro e amato ozio! Potrei mandarla al nido uno o due giorni a settimana ma siccome io non lavoro mi sembra di sprecare un po’ il tempo che ho la fortuna di poter passare con lei.

Le mie giornate sono diventate frenetiche: non metto quasi più lo smalto, ho la schiena a pezzi a furia di raccogliere giocattoli e i vestiti che indosso sono perennemente sporchi di cibo misto a bave. La sera sono KO ma sono anche felice e soddisfatta come non mai; essere madre ha dato un senso alla mia vita, uno scopo. Le serate fuori a ballare sono ormai un lontano, seppur bel ricordo: alle 22,30 scatta il coprifuoco e cascasse il mondo sono a letto.

6) Come descriveresti il vostro rapporto?

Il nostro rapporto e’ davvero simbiotico, a parte qualche ora in cui e’ stata sola con mia mamma quando eravamo in Italia, siamo sempre insieme. Io non conosco una realta’ diversa da quella che sto vivendo e non mi pesa, anzi! Quando l’ho lasciata mi ha sempre fatto un’effetto davvero strano, detto cio’ non posso negare che sarei felice di avere piu’ tempo sola ma, allo stesso tempo, non riesco a lasciarla andare. Cerco di non farle mancare nulla e la faccio partecipare ad un sacco di attivita’ per toddler (piscina, musica, gruppi gioco etcetera sempre paura possa succederle qualcosa quindi sono sempre insieme a lei:)  Amo stare con mia figlia, mi fa ridere , emozionare ed è davvero meravigliosa in tutto ciò che fa.

7) E il tuo rapporto con le altre mamme?

Tutte le mamme che frequento sono expat e sono conoscenze abbastanza recenti, ho un buon rapporto con loro anche se, sicuramente, sono una mamma molto piu’ apprensiva ed a volte la gente fatica a capirmi. Spesso noto tra le mamme una sorta di gara a chi e’ “la mamma dell’anno” mentre io sono molto “vivi e lascia vivere” e non pretendo che nessuno comprenda i miei punti di vista, chiedo solo rispetto poi ognuno fa cio’ che vuole. 

8) Pensi di fare il bis?

Vorrei sicuramente un altro figlio/a anche se la cosa mi spaventa a morte: gia’ cosi’ mi sembra di scalare montagne ogni giorno e non oso immaginare con due!! Sicuramente con il secondo cerchero’ una buona baby-sitter onde evitare lo sclero totale e di ridurmi ad un accumulo di occhiaie “pandifere” haha! 

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Potete trovare Sara su ig come: @saraandcatherinestales e sul suo blog.

– Francesca

1) Presentati. Quanti anni hai e a che età sei diventata mamma?

Ciao! Sono Francesca, o Checca per gli amici toscani o France, Francy, Cesca…per il resto del mondo, @checcalippi e #mammadigiulio per la community di Instagram. Sposata con Giacomo dal 2011 e mamma di Giulio, ma prima di lui, di Pillo, il nostro cucciolo peloso. Sono una glottologa classica catapultata dalle polverose biblioteche universitarie al frenetico mondo della logistica. Sono (ero, ahimé…) una sportiva nata: ginnastica artistica 12 anni e pallavolo 25 anni. Amo comprare scarpe, vestiti e borse, passare del buon tempo di qualità con le persone che amo, cucinare, bere buon vino e bollicine, viaggiare e il caldo. Se fosse per me, sarebbe estate 14 mesi l’anno.

Ho 28 anni… Ormai da 11 anni 🙂 Quindi sono diventata mamma a 28 anni

2) Raccontaci di tuo figlio. Come si chiama e quanti anni ha?

Giulio, la mia vita. Ha quasi 17 mesi ed è la gioia pi ù grande che io abbia mai provato. Giulio, secondo la definizione hoggiana, è sempre stato un bimbo angelico o da manuale. Ha sempre dormito, mangiato, fatto tutte le sue cose con calma (non è assolutamente un precoce) e tranquillità. Poi ha scoperto le sue facoltà motorie e da lì…addio tranquillità! È un bimbo vivacissimo, ci vogliono 60 occhi per tenerlo sotto controllo perché se ne inventa sempre una. Non ha paura di niente e cerca continuamente i pericoli. Ha passato fasi di digiuno completo (dalla stazza non si direbbe, lo so!) e il rapporto con il cibo non sempre è facile. Noi lo lasciamo fare: ha sempre mangiato con noi ancor prima di mangiare le stesse nostre cose, gli abbiamo sempre permesso di pasticciare con il cibo (per la gioia di Pillo!) e non lo abbiamo mai forzato a mangiare se non ne aveva voglia. Il sonno è adesso un po’ più difficile: è talmente curioso e ha sempre voglia di giocare che non molla mai e, prima di abbandonarsi al sonno, è sempre una lotta! Non è il classico maschio coccolone…non abbraccia e non bacia…ma chiama mamma un milione di volte al giorno…per la gioia delle mie orecchie!

3) E’ stato ‘facile’ rimanere incinta? Come è andato il parto?

Rimanere incinta è stato difficilissimo. Viste le nostre età avanzate (Giacomo ha 6 anni più di me) abbiamo iniziato a cercare un figlio fin dall’inizio. Abbiamo provato e riprovato per circa 3 anni, con un aborto spontaneo alla quarta settimana nel 2012. Nel 2013, su consiglio di quel sant’uomo del mio ginecologo, abbiamo iniziato una cura di clomifene e monitoraggi annessi. 3 mesi, ma niente. A quel punto abbiamo tirato i remi in barca e abbiamo iniziato a impostare la nostra vita senza figli…ad esempio comprando una Smart, la macchina da single per eccellenza…ecco, una settimana esatta dopo l’acquisto della Smart, ho scoperto (quasi per caso di essere incinta). Credo di aver fatto 10 volte le Beta. Non ci ho creduto finché non ho visto nel monitor quel puntino pulsante. Fin dall’inizio ho saputo che sarebbe stato un maschio. La gravidanza è stata meravigliosa. Sono riuscita a prendere solo 9 kg e mezzo e non ho mai avuto alcun disturbo. Purtroppo Giulio ha deciso di non girarsi e rimanere podalico, quindi è nato con parto cesareo programmato il 5 giugno 2014. Ho sofferto molto all’idea di non aver partorito mio figlio. Quando le altre mamme parlavano dei dolori del parto mi sentivo diversa, in colpa. Poi ho capito che la natura per noi aveva deciso così e che non sono meno mamma di chi il figlio lo ha partorito.

4) Che tipo di mamma sei? Descriviti con 3 aggettivi.

Innamorata, serena, assolutamente non apprensiva (forse incosciente?)

5) A cosa hai rinunciato? Cosa è cambiato nelle tue giornate?

Non ho rinunciato a niente. La maternità a quasi 40 anni è una scelta più che consapevole e radicale. Sai che la tua vita cambierà, ma è la cosa che più desideri al mondo. La mia vista B.G. (before Giulio) è stata così densa e burrascosa che ho fatto talmente tante esperienze da non rimpiangere niente. È cambiato tutto: dalle amicizie, ai ritmi, alla pazienza che sto lentamente imparando ad avere, alle priorità. Il mondo adesso è giuliocentrico ed è la cosa più bella che ci sia.

6) Quali sono le tue preoccupazioni come madre?

Cerco di vivere serena, di vivere l’oggi, senza pensare troppo al domani. Mi preoccupo quando non lo vedo ridere, perché quello è il suo segnale per dirmi “Mamma, sto bene”. A volte mi fisso che sia indietro rispetto a altri bimbi suoi coetanei (non mangia ancora da solo, le parole si contano sulle dita di una mano…), poi penso che è un bimbo sereno a cui non manca niente e le mie fisime passano. Non voglio pensare al mondo che lasceremo a nostro figlio. Il mondo fa la sua strada e cambierà 1000 volte, senza che noi, come genitori, possiamo intervenire in alcun modo. Da parte nostra, possiamo solo insegnargli ad affrontare le difficoltà, a non abbassare mai la testa, a sorridere davanti ai problemi e a rimboccarsi le maniche…il resto verrà da sé.

7) Come descriveresti il vostro rapporto?

È un rapporto di amore puro, ma non una simbiosi. Giulio ama già la sua independenza e vuole che la si rispetti. Io lo strappazzerei di coccole e baci e lui si divincola come una biscia. Giochiamo molto insieme. Il tempo che passiamo insieme non è molto (sono fuori per lavoro 9-10 ore al giorno), ma è di estrema qualità. 

7) E il tuo rapporto con le altre mamme?

Mi piace confrontarmi, ma non pendo dalle labbra di nessuno. Accetto consigli, ma, se non li ritengo giusti, faccio di testa mia. Seleziono le mamme con cui avere rapporti. Detesto quelle troppo apprensive o ipocondriache. Detesto le maestrine che hanno sempre la risposta corretta o il consiglio da darti. Detesto quelle che ti dicono “Ermenegildo a 8 mesi camminava, a 6 mangiava con coltello e forchetta, a 11 recitava la Divina Commedia”, quando poi quello stesso Ermenegildo è un bimbo frustrato che prende a morsi sedie e mobilio vario perché non sa contenere l’ansia (e la mamma “eee, su quello ci staimo ancora lavorando…”).

8) Pensi di fare il bis?

Anche subito! Dove si deve firmare? Considerando i tempi biblici per avere Giulio, ci vorrà un bel po’…ma noi non molliamo! 

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Potete trovare Francesca su ig come: @checcalippi

Riflessioni…

3 Mamme molto diverse non solo per l’età ma anche per l’approccio. Si dice che chi ha figli in età più avanzata (francy non mi odiare, sei una fayga da paura con la pancia a tavola da surf) tenda ad essere molto più apprensivo e protettivo ma in questo caso è proprio il contrario: Marika e Sara hanno un legame di tipo simbiotico e hanno rinunciato a molte delle loro vecchie abitudini (seppur con gioia) mentre Francesca è portata più all’indipendenza sia per se stessa che per suo figlio. 

Naturalmente non esiste un modo giusto o sbagliato per essere madre: esistono le contingenze (Sara ad esempio è sola in un altro Paese), il carattere che una ha a prescindere che sia diventata mamma, il desiderio di creare un certo tipo di legame col bambino. Personalmente ho bisogno di ritagliarmi momenti per me e ho sempre cercato di rendere il ninja piuttosto autonomo in proporzione all’età; proprio questo mi è stato detto dalle dade del baby parking, che Matteo è molto autonomo e tende a cercare da solo le strategie per raggiungere il suo obiettivo, che sia calmarsi o arrivare ad un certo gioco. Naturalmente questa tendenza ha anche dei lati negativi, a volte ad esempio vorrei che mi si addormentasse in braccio e invece capisco che l’operazione gli viene più facile se lo appoggio nel suo letto 😛 Non sono mai stata propensa al co-sleeping, non ho mai desiderato prolungare l’allattamento oltre i 5 mesi (che poi ho finito anche prima perché non andava più bene), non ho mai avuto difficoltà a lasciare il bimbo da solo a giocare anche quando era molto più piccolo. Non ho mai criticato nessun modo di fare altrui perché credo fermamente che ognuna abbia il suo stile e venga naturale che l’istinto la porti a tirare su i figli in quel determinato modo. E voi cosa ne pensate? Che tipo di madri vi sentite? Quando c’è un affetto sincero e il rispetto per il bambino come piccola persona, il risultato poterà comunque a un figlio sereno.

* GRAZIE ALLE MAMME CHE HANNO VOLUTO CONDIVIDERE CON NOI LA LORO ESPERIENZA *