#being-a-mom (roba da poppanti)

Ciao a tutti, finalmente riesco a scrivere questo post anche se la decisione di aspettare è stata anche voluta, dal momento che ho preferito far sedimentare le emozioni e decidere quali tenere solo per me e quali invece condividere.

Come sapete il 16 agosto è nato il ninja-ranocchio-pupo, altrimenti detto Matteo. In molte mi avete chiesto del parto e vi racconterò qualcosina ma i dettagli preferisco non scriverli per rispetto di chi ancora deve provare questa esperienza perché non si faccia in alcun modo influenzare dalle mie parole. Il mio travaglio è stato lampo: in mattinata mi si sono rotte le acque, nel pomeriggio mi hanno dato l’olio di ricino per stimolare le contrazioni e da quando sono partite in un batter d’occhio ero già di 3 cm.

Il tutto è stato incredibilmente veloce perché in 4 ore e mezza ho iniziato e finito! Ho partorito in casa maternità (Il Nido, Bologna) ed è stata un’esperienza intima e viscerale. Come premesso non entrerò nei dettagli né grotteschi né meravigliosi. Posso dire che sono stata fortunata perché il programma era solo di fare il travaglio presso le ostetriche e trasferirmi successivamente in ospedale, ma quando è stato il momento di spostarmi mi sono rifiutata perché sentivo che tutto si sarebbe bloccato e la mia concentrazione si sarebbe persa (volto sgomento di mio marito che mi ha guardato negli occhi chiedendomi un minuto di lucidità ahah!). Ovviamente questo tipo di parto va bene quando la gravidanza non ha avuto complicazioni e tutto procede senza intoppi e come ho detto non è qualcosa che ho programmato. Il bello è stato poter stringere il mio piccolo e tenerlo con noi tutta notte. Abbiamo ‘dormito’ tutti e tre insieme, in mattinata mi hanno visitata e nel pomeriggio ero già a casa… Insomma nel mondo ideale penso non ci sia modo più intimo e accogliente di affrontare l’inizio della maternità. Naturalmente non critico nessuna scelta di altro tipo, sto solo raccontando quello che mi è successo e come l’ho vissuta.

Dopo queste righe fin troppo serie per un blog del genere, passo velocemente a questi primi giorni da mamma facendo alcune considerazioni: ebbene amiche panzute vorrei sfatare alcuni miti che ci/vi hanno accompagnato durante la gravidanza e confermarne invece alcuni (ordine random).

– Goditi questi ultimi giorni di relax perché poi…

Nì… Ma anche No. Il nono mese dormivo malissimo tra crampi e assenza di posizioni confortevoli, senza contare il continuo andare al bagno con la vescica incapace di trattenere liquidi per più di un’ora. Ergo mi sono involontariamente abituata ai ritmi del dopo (e ho roteato abbondantemente gli occhi ogni volta che qualcuno mi ripeteva la frase sopra) nel senso che un sonno vero, tosto, sgudurioso non ce l’ho da tanto tempo ormai e va benissimo così. Questo non toglie che comunque sia ancora più dura dopo, ma con alcuni accorgimenti e coi mutamenti che avvengono nel fisico è tutto sostenibile. Basta arrivare agguerrite.

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– Vedrai che la vostra intimità ci metterà mesi a ripartire.

Falso. Non mi addentro ovviamente in certi tipi di discorsi ma personalmente rabbrividivo all’idea di dimenticarmi della coppia per mesi e infatti confermo che non è uguale per tutte. Non bisogna per forza esibirsi in numeri da Cat Woman, anche solo prendersi mezz’ora per coccolarsi senza parlare di pannolini sporchi e prendendosi cura l’uno dell’altra regala alla coppia un momento tutto suo. Per questo in generale evito di fare previsioni di alcun tipo (soprattutto nefaste) quando qualcuno mi chiede qualcosa su gravidanza o post parto. Ogni donna è diversa e ogni situazione è a sé, sapevatelo.

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– L’allattamento è un fatto naturale

No. L’allattamento è letteralmente una questione di stato. Della serie che persone estranee (mediamente donne attempate) dopo avermi fatto i complimenti per il bimbo, mi hanno chiesto: ‘Latte ne ha?’ Ma io dico, volete sapere anche il codice fiscale e gli esiti delle ultime analisi del sangue? PARMI DI SOGNARE. Prima di diventare madre avevo un’opinione molto serena sulla questione: ho latte allatto, non ho latte non allatto. In realtà entrano poi in gioco meccanismi perversi e ansia da prestazione. Comunque dopo alcune cadute, ho trovato la mia strada e con essa la serenità (n.b. secondo me ad ogni modo il seno dà il suo massimo quando utilizzato per il suo reale scopo: decorativo).

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– Goditi il prenderti cura di te stessa perché dopo anche una doccia sarà un problema

Falso. Sono sempre rimasta inorridita di fronte all’eventuale immagine di me che vago per casa bisognosa di lavarmi, coi capelli sporchi, le occhiaie e magari pure il pigiama coperto di rigurgiti… Insomma anche no. Io francamente trovo tranquillamente il tempo per lavarmi e, udite udite, talvolta riesco pure a darmi lo smalto. Certo è molto più facile quando hai tua madre che all’occorrenza ti aiuta ma ho fatto tante docce anche essendo da sola in casa. Certo in questi casi non mi metto lì a fare lo scrub e capita talvolta di dover calmare Matteo coi capelli bagnati avvolti nell’asciugamano, ma insomma abbandono il look da gormita entro le 11 del mattino TASSATIVAMENTE 😛

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Buona settimana!