Oggi in preda ad un atto di coraggio nonostante il caldo mi sono trascinata al parco col mio Maki per farlo felice e cercare di fare un minimo di attività, visto che da un paio di settimane ho dovuto smettere anche la ginnastica posturale (ad un certo punto da pilates siamo passati a quella quando gli addominali non reggevano più).
Sul prato c’era un gruppo di bambine che avranno avuto una decina d’anni, facevano le verticali e cadevano dalla parte opposta in ponte, cosa che facevo anche io con grande gioia. Nel guardarle mi sono sentita vecchia, ho pensato che se avessi fatto nuovamente una cosa del genere sarei probabilmente morta – questo a prescindere dalla panza. Con la mia camminata a papera ho proseguito e sono passata di fianco alle comari: sedute in cerchio sulle panchine contestavano i prezzi delle pesche alla Coop. Ecco sicuramente in questo momento sono più vicina a loro come forma fisica e probabilmente anche come sensatezza dei discorsi.
Ci sono cose che ormai sono un’utopia: un sonno veramente riposante, una depilazione veloce e precisa, una serata senza vampate di calore in stile menopausa, sentirsi sexy e leggera (oddio, non che mi ci sentissi tutti i giorni, ma insomma ogni tanto quelli buoni capitavano!).
In più, come tutte le donne nel nono mese, sto in allerta come un gatto col temporale. Ascolto ogni minima sensazione in cerca di messaggi subliminali del mio corpo. Comunico telepaticamente col ninja e gli chiedo se veramente vuole anticipare come sembra o se poi mi tira la fregatura. Oggi in particolare si è mosso praticamente tutto il giorno, una cosa che stavo per chiamare un esorcista, alla faccia del fatto che essendo cresciuto dovrebbe stare più stretto. Sì, più stretto ci sta e infatti mi riempie di calci e pugni sto bastardo di amorevoli buffetti e calcetti amore di mamma!
Mio marito è ormai ufficialmente ibernato a causa delle notti che gli faccio passare col condizionatore a palla e il ventilatore. In pratica mi guarda come se fossi un’aliena. Inoltre è anche entrato nella tipica fase del compagno apprensivo: ogni volta che lo chiamo o che mi chiama mi chiede:’Come stai?’ con quel tono che in realtà sottintende:’Sei entrata in travaglio???’. Mi sento letteralmente una bomba ad orologeria e in effetti, presto o tardi, scoppierò di fronte all’ennesima persona che credendo di non essere udita esclama:”mamma che pancia!” -_- Quanti dubbi, paure, aspettative e sogni ha una donna che sta per stringere tra le braccia il suo nano. Una cosa è certa: è l’inizio di una nuova bellissima avventura.
Il prossimo diario della gravidanza forse sarà diventato un diario del baby… A presto!