#mom-to-be 9 (sono una donna, non sono una panza)

‘Maschio… No, ancora non abbiamo deciso il nome… 30 agosto… Sì, col caldo’.

Se tutti quelli che incontro leggessero il mio blog, saprebbero che la sequela di domande a cui seguono le risposte qui sopra sono da evitare. Ma ovviamente, non essendo io Dan Brown, mi tocca ripetere la noiosa litania tutti i giorni. E sì, lo so che è caldo grazie, me ne rendo conto ogni volta che mi sdraio tipo balena spiaggiata sotto il getto dell’aria condizionata seguita dal mio fido compagno peloso a pelle d’orso sul pavimento. Ma perché invece non mi date un po’ d’incoraggiamento? Tipo ‘ehi almeno non nevicherà e non rimarrai bloccata in strada mentre cerchi di raggiungere l’ospedale’.

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Ad ogni modo siamo giunti alla 29 settimana e non va male. Il pupo ha la testa già in posizione razzo missile, motivo per cui mi hanno messa a casa dal lavoro come precauzione, anche se la situazione è sotto controllo. C’è da dire che con la riapertura di Fm shop faccio tutto tranne che riposarmi e in certi giorni ho davvero tirato troppo la corda… Nei momenti in cui invece mi siedo a non fare una beata mazza, devo ricordarmi di non sentirmi in colpa perché non sto oziando, bensì gravidando, e c’è una bella differenza!

Il mio piccolo scalcia come un indemoniato e fa comparire sul mio cocomero sulla mia pancia strani bozzi e un simpatico effetto blob. Mi ricorda un po’ Slimer degli Acchiappafantasmi, avete presente? Naturalmente i commenti su quanto sia sporgente la mia pancia si sprecano e il fatto che sia così appuntita incita il terribile, temuto e odiosissimo tentativo di dare una toccatina da parte di estranei o quasi. Ora, io non sopporto essere toccata sulla spalla, figurarsi quanto mi può far piacere che una persona che non conosco o conosco solo di vista possa accarezzarmi la pancia come fosse un amuleto. Quanto mi fa piacere far sentire i calcetti agli amici e alla famiglia e quanto invece non sopporto l’invadenza delle persone maleducate! Il risultato è che mi partono potentissimi colpi di reni all’indietro per cercare di schivare la manina, anche se non sempre sono abbastanza veloce. Una signora di una certa età ci è pure rimasta male, mi ha detto con tono supplichevole che porta fortuna. A voi l’ardua sentenza.

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#mom-to-be 8 (keep calm and carry on)

Alle soglie del settimo mese, ecco alcune frasi da non dire ad una donna in attesa:

– Goditela finchè dura

La donna in attesa in linea di massima NON è quell’essere rilassato e con l’aria vacanziera delle pubblicità, bensì una persona che ha subaffittato il suo corpo ad un inquilino molto invadente. La gravida non riposa bene la notte, ha un elenco di acciacchi lungo come la Divina Commedia, non digerisce, non si concentra, ha il fiatone, non sa cosa mettersi né come mettersi.

– Se ti lamenti adesso del dolore figurati al parto

La donna in attesa ha paura del parto indipendentemente che sia il primo, il secondo o il decimo figlio. Qualcosa può sempre andare storto sia per lei che per il bambino, e anche andasse tutto bene le spetta comunque un dolore paragonabile solo a quello di una svendita di Chanel a porte chiuse (e voi naturalmente siete fuori). Inoltre, ella ha tutto il sacrosanto diritto di lamentarsi in caso di dolori vari perché il suo corpo sta mettendo al mondo una vita, quindi molto rispetto e devozione per questa povera martire.

– Ma il pancione non si vede per niente/mamma mia che pancia!

In entrambi i casi la donna in attesa è perfettamente consapevole di avere una pancia molto grande o molto piccola, non occorre ricordarglielo ogni volta né occorre tenere costantemente monitorata la situazione giorno per giorno.

– Adesso non è nulla, dopo il parto sarà peggio!

Grazie, grazie di cuore.

– Io in gravidanza ho preso solo xxx kg, tu a quanto sei?

No. Non sono fatti vostri. Se volete vantarvi fatelo da un’altra parte.

– A che settimana sei? Maschio o femmina? Come si chiamerà? Data prevista per il parto?…

La donna in attesa risponde quotidianamente a questa sequela di noiose domande, vi sarà grata se le eviterete e le chiederete magari: ‘Non ti manca farti uno Spritz?’ oppure:’ Hai visto i nuovi smalti di Dior ?’. Ma se proprio volete chiedere, provate almeno a cambiare l’ordine delle domande.

– Pensa che alla mia amica Gina durante il parto è capitato questo e quello (seguono nefandezze indicibili e volti sgomenti) mentre la mia amica Maria ha avuto un travaglio di 3 giorni, ma niente in confronto alla sua amica Peppa che ha partorito un alce.

Inutile dire che ognuna di queste frasi la sento più o meno tutti i giorni, anche più volte al giorno -_-

E adesso vi mostro alcuni accessori che ho preso (o avuto) per il mio bimbo ^_^

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pettine e spazzolina

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porta ciuccio 

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catenella per ciuccio 

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Questo cappellino è stato ritrovato sul fondo di un baule in soffitta: era di mio marito, fatto a mano da sua nonna. Sono così felice di poterlo riutilizzare e spero tanto troveremo qualcos’altro. Mia suocera nel frattempo sta sferruzzando una coperta per la carrozzina, che meraviglia!

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bavaglino in felpa

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Per questo meraviglioso cappellino invece devo ringraziare la bravissima Samanta: fondatrice di The Womoms e artista dei ferri; se non la conoscete vi consiglio di andare a vedere tutte le sue meraviglie perché c’è davvero l’imbarazzo della scelta! Aggiungo che Sam è una persona deliziosa (italiana ma vive a Boston coi suoi due bimbi e il marito) con la quale mi sono subito trovata in sintonia nonostante non ci siamo mai incontrate dal vivo. Non vedo l’ora di vedere come sarà la mia pulce con il look da giraffina 🙂

Buona settimana!