Per il ponte del 2 giugno abbiamo fatto la nostra prima mini vacanza tutti e tre, mancava solo il peloso che abbiamo preferito lasciare dai nonni.
Inutile dirvi che con un neonato non si parte propriamente leggeri vero? Cioè del tipo che probabilmente Madonna quando parte per un tour mondiale si porta meno roba. E se ha fame? Baseranno questi 750 vasetti e pastine? E se ha freddo? E quanti pannolini? E le creme? E i saponi? E due(cento) giochini vuoi non portarli? Poi passeggino, seggiolino da tavolo e grazie a Dio in entrambe le strutture c’erano i lettini da campeggio (ma un lenzuolo vuoi non prenderlo che non si sa mai?).
Alla fine posso dirvi che i vestiti li ho pressoché sfruttati tutti, idem le pappe e i pannolini (ne è avanzato qualcuno ma davvero meglio abbondare). Insomma a dire il vero il dramma è che serve quasi tutto… Aggiungo che a mio parere è sempre meglio portare una felpa in più perché anche se ci aspettiamo il caldo non si sa mai. E infatti a Lucca e dintorni tanto caldo non era, c’era vento e la notte in piena campagna il pigiama leggero che avevo preso non andava bene e così ho ripiegato su panta della tuta, body canotta, tshirt e felpa ( eh sì perché il marito, dopo averglielo detto 4 volte, sì è dimenticato il sacco nanna su divano e mica vi credete che un vero ninja tolleri le coperte?!). Un CONSIGLIO mi sento di darvi: portatevi una lucina da muro, che in piena notte puntare l’I-torcia sul vostro bambino non è il massimo della vita vi assicuro. Può sembrare banale ma per me è utile e per i prossimi spostamenti lo terrò a mente.
Comunque, siamo partiti in stile famiglia Fantozzi per dirigerci a Montecarlo… No, non Francia, provincia di Lucca come dicevo. Un paesino medievale con una rocca bellissima, circondato da quei paesaggi tipici della toscani. Lì abbiamo dormito all’agriturismo Montecarlo Belvedere, e in effetti è proprio un bel vedere, un relax totale. Naturalmente abbiamo girato per Lucca che non avevamo visto e devo dire che non ha deluso le aspettative! La sera abbiamo cenato nel ristorante di un’amica, l’Osteria del vento, e passeggiato per le stradine del paese leggermente brilli e un po’ provati.


La mattina successiva abbiamo deciso di piantarci qualche ora in piscina e devo dire che ho capito una cosa: con i bimbi piccoli, se realmente si vuole provare a rilassarsi, meglio non programmare più di tanto ma dedicare tempo a loro senza liste di cose da fare e vedere. Naturalmente questo non è propriamente il mio stile visto che cerco sempre di fare più cose possibili quando sono in un posto nuovo ma, se non lo sapete, i poppanti non colgono la sottile ma significativa differenza tra giornata normale e giornata in vacanza, né sono lontanamente ispirati dal mood vacanziero… Tanto per dire, dopo la prima notte ci siamo alzati e andati a fare colazione (buonissima tra l’altro) e al rientro in camera quelli della stanza di fronte si accingevano a scendere a loro volta per fare colazione: sorridenti, rilassati, ABBRONZATI. Io: leggins, tshirt, pallida come un latticino e grazieadioavevoilcopriocchiaie. Ma non ci siamo fatti scoraggiare, così ho indossato il mio costume intero stile anni ’50 preso su Yoox, mi sono spalmata litri di 50 e mi sono diretta baldanzosa in piscina. Quel santo di mio marito è rimasto un’oretta all’ombra col ninja dormiente in carrozzina e io mi sono appiattita stile stella marina sulla sdraio, godendo finalmente del sole, della brezza e del silenzio. Potevo quasi sembrare una qualunque senza figli… Peccato sotto di me il telo della Peppa Pig.

Alla fine comunque è stato davvero bello passare del tempo tutti e tre insieme e Matteo si è comportato piuttosto bene anche se la notte ha risentito dei letti diversi e del cambio di location. Il pomeriggio siamo andati a trovare Martina – alias The Mathy’s Vintage Garden su Instagram – nella sua casa adorabile in mezzo al bosco. Lei e il suo quasi marito Valerio ci hanno accolto come se ci conoscessimo da anni confermando il fatto che sul web si possono incontrare persone fantastiche. Sul prato abbiamo mangiato una super cheese cake con fragole di bosco direttamente dal loro orto, mentre il ninja seduto sull’erba giocherellava tranquillo. Non ho resistito e ho fatto qualche scatto alla sua casa della quale mi ero già innamorata dalle fotografie. Piccola, curatissima, originale e piena di dettagli insoliti e pezzi di recupero: Martina ha un gusto eccezionale!

L’ultimo giorno l’abbiamo passato in una Firenze un po’ troppo calda e caotica, sebbene sempre bella, per poi cenare con una cara amica e il suo compagno e dormire al Valdirose in una camera stupenda con vista sulla città. La gentilezza di Irene (la proprietaria) è un quid aggiunto a un posto già di per sé idilliaco sia per la location al di fuori del caos di Firenze, sia per i dettagli pieni di gusto e amore coi quali è decorata. La colazione in veranda è qualcosa di magico e ancora ripenso a quella marmellata di fichi fatta in casa coi frutti del loro albero… Yummy!

Alla prossima!