Il coinquilino

Il coninquilino non è discreto. Ha iniziato a far sentire la sua presenza fin dal primo giorno in cui ha messo piede nella (ex) vostra casa. Sembrava piccolo e innocente ma aveva ben in mente, grazie ad un fortissimo istinto, il suo lento e inesorabile piano per conquistare il territorio.

La sua presenza ha iniziato a farsi sentire ancora prima che lui si materializzasse in questo mondo, attraverso la comparsa di mobili pastello e accessori pucciosi  Improvvisamente il vostro nido d’amore, che avete benedetto con cene romantiche sul pavimento e incontri amorosi in tutte le stanze, diventa piccolo come non vi era mai sembrato. MA ancora permane un’atmosfera dolce e silenziosa (dove SILENZIOSA è la parola chiave) e siete comunque liberi di mangiare sushi sul divano il venerdì sera guardando per l’ennesima volta Notting Hill.

Poi all’improvviso tornate in tre e, nel caso non vi fosse ben chiaro, il coinquilino è arrivato per restare.

No, per un numero indefinito di mesi non sarete più voi a decidere quando e quanto dormire, quando (e talvolta cosa) mangiare, e anche quando lavarvi perché no. Ma il meglio deve ancora venire.

Ad un certo punto entrerete in una stanza che eravate certi si trattasse del vostro salotto, sì proprio quello accogliente coi cuscini in ordine sul divano e la candela profumata accesa; ma com’è che adesso al suo posto c’è una ludoteca? Un’invasione di cosini colorati pronti per farvi inciampare alla minima distrazione occupano tutto suolo calpestabile, i mobiletti a portata di nano, gli angoli, i vani e ogni piccolo pertugio. Toh, mi sono seduta su un cubetto di legno! Ahi, sono inciampata sulla pallina di gomma! E il mio burrocacao che ci fa sotto al divano? DOVE SONO I TELECOMANDI? Che poi il coninquilino vuole così solo farvi capire che ha segnato il territorio, perché’ in realtà di tutti quei bei gadget divertenti e vivaci a lui non importa nulla. A malapena considera quelli che gli propongono una musichetta o qualche lucina lampeggiante, per il resto ciò che veramente occupa il suo tempo sono ben altre cose: prese della luce, ante della cucina, cassetti, bidone della spazzatura (anzi, visto che siamo a Bologna, bidone del rusco), sanitari e porte da aprire e chiudere e sbattere e riaprire e richiudere.  

Egli non contento di aver fatto sparire ogni parvenza di ordine, vi stalkera. Tam – tam – tam. E’ il rumore delle sue ginocchia sul pavimento. Veloce come una gazzella e aggraziato come un ippopotamo, spalanca leggermente la porta del bagno mentre vi truccate (o fate pipì) e vi sorride beffardo come a dire: ” Tana per te!”. E come se mettere l’eyeliner uguale nei due occhi non fosse già abbastanza difficile, egli vi aggiunge un tassello di sfida cercando nel mentre di entrare nella doccia o aprire il rubinetto del bidè.

Mentre preparate da mangiare due manine si inerpicano dietro alle vostre gambe. Sono tenere, sono cicciose MA attenzione, al minimo segno di cedimento il coinquilino farà sì che voi lo solleviate da terra e vi ritroviate così a cucinare con una mano sola e un sacco di patate nell’altra.

Il coinquilino non parla. Dice ogni tanto ‘mamma’ ma è per lui qualcosa di simile ‘oh Gesù aiutami che questi non capiscono’, per il resto solo dei gran ‘da da da’ e ‘ahiahiahi’. Tuttavia egli ha sviluppato un linguaggio parallelo fatto di lagne e versi di disapprovazione e proprio grazie a questo nuovo e brevettato metodo di comunicazione vi farà sapere che ciò che avete amorosamente cucinato non gli piace o che al contrario ne vuole ancora e vi dovete dare una mossa (di solito con accompagnamento del gesto delle mani che imitano il pollo che batte le ali), che il gioco lo ha stufato, che è scomodo, che vuole essere considerato, che vuole essere sollevato, che sta per fare la popò.

E ricordatevi che non si farà problemi a toccare e talvolta rompere tutte le vostre proprietà. Quel piattino di design preso nel vostro eshop del cuore in offerta? Dovrete imbucarlo nella mensola in alto. La palettina coi colori che vi stanno benissimo? Beh spero che siate brave a raccogliere le briciole col pennello. L’oliera della nonna in cristallo di Bohemia? Mmm… Comprate un ferma-sportello.

La cosa più temibile, il fatto più strano, è che egli ha un potere. Sì, perché non solo avrà aggiunto con le sue capacità metafisiche un’invisibile clausola sotto il contratto d’affitto che vi impedisce di sfrattarlo a meno che non sia lui a volersene andare, ma il punto è che voi vi accorgerete di non poter più fare a meno di lui.

Al mio coinquilino – con amore – la mamma.

 

8 pensieri riguardo “Il coinquilino”

  1. Anche la mia, di coinquiline, si comporta proprio come il tuo! 12 mesi di convivenza terribilmente fantastica!

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