In viaggio con un ninja alla scoperta di Pastiglie Leone

Ed ecco perché è stata una gran bella giornata…

La gita alla fabbrica di Pastiglie Leone è stata una giornata di prime volte: la prima volta che il ninja ha preso un vero treno, la prima volta nella quale ho deciso che portarlo a un evento fuori Bologna fosse fattibile pur se con salto del pisolino, la prima volta per lui sulle scale mobili. Fatto, quest’ultimo, che da solo è bastato a rendergli il viaggio meglio di una gita a Disneyland.

Io non lo so come fanno quelle madri di due/treenni in grado di fargli affrontare viaggi più lunghi di mezz’ora in mezzo ad altre persone senza un supporto tecnologico. Io, lo ammetto, sono di quelle che piuttosto che passare il tempo a intimidire il pargolo di non urlare/correre/dare i calci al signore, preferisco dargli in mano un iPad. In fondo ha passato quasi tutto il viaggio a giocare con l’app di George la scimmia che è molto carina e istruttiva (ve la consiglio) e non mi è dispiaciuto. In barba a quelle che hanno figli tranquillissimi e mi guardano male, alle quali vorrei proporre lo scambio di un’ora durante un qualsiasi evento simile e poi ne riparliamo.

Comunque.

Mi hanno gentilmente proposto di portare una persona di fiducia con me e grazie al cielo li ho ascoltati: santa mamma, alias nonna, ci ha accompagnato. Dico grazie al cielo perché conosco mio figlio che è sostanzialmente un indipendente. Nel senso che se volete fargli fare un’attività di gruppo dall’inizio alla fine (o anche solo per 15 minuti consecutivi) dovete come minimo procurarvi un cilindro dal quale escono coniglietti. O legarlo. Così quando siamo arrivati nella sede di Pastiglie Leone abbiamo trovato ad attenderci un meraviglioso laboratorio organizzato da Giovani Genitori. Meraviglioso per me, nel senso che avrei partecipato volentieri: chi non vorrebbe modellare sculture con pasta di caramelle? Commestibile ovviamente, e moooolto profumata. Altro che pongo! Lui invece, dopo aver passato ben 5 minuti molto intento a modellare, ha deciso che l’esplorazione di tutti gli spazi interni ed esterni fosse assai più interessante. Ed ecco perché ho fatto bene a portare mia madre.

LABORATORIO GIOVANI GENITORI

ph by Alessandra Aghilar

Noi adulti invece siamo stati vestiti tipo Woody Allen in ‘Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso ma non avete mai osato chiedere’ e siamo partiti alla volta della visita dei laboratori dove avviene la magia. Ammetto che ho sempre sognato entrare in una fabbrica di dolciumi quindi le mie aspettative erano alte. Cioè, non che sperassi in una scena tipo QUESTA ma quasi.

Non c’erano Umpa Lumpa, ma la famiglia Monero (che ha preso il timone dell’attività nel 1934)  nelle vesti del signor Guido e di sua figlia Daniela ci ha raccontato la bellissima storia di Pastiglie Leone e ci ha mostrato, tra una battuta e un assaggio, che anche un’azienda grande e nota in tutto il mondo può mantenere aspetti molto tradizionali e solidi princìpi.

Dietro al lungo elenco dei loro prodotti infatti (pastiglie, gommose, gelatine, ‘pastiglie benessere’, cioccolato ecc) ci sono ingredienti attentamente selezionati e metodi di lavorazione ancora in larga parte artigianali, che rispettano modi e tempi, per avere una resa completamente diversa rispetto agli altri prodotti sul mercato.

FABBRICA PASTIGLIE LEONE

PRODUZIONE CARAMELLE

GOCCIOLINE LEONE

Quello che ho visto e che mi è stato spiegato, l’ho toccato con mano qualche tempo fa quando ho allestito un candy bar per una coppia di sposi. A parte la bellezza di vedere i vari tipi di caramelle e gelatine nei contenitori di vetro, diciamo che ho fatto diversi assaggi… Sapete, per controllare il prodotto 😛 E devo dire che il sapore è veramente super, in particolare delle gelatine che sono le mie preferite (perché Leone ha scelto di non utilizzare liofilizzati o succhi diluiti; tanto che vengono realizzate in piccoli lotti di produzione per assicurare un prodotto sempre fresco).

CANDY BAR MATRIMONIO PASTIGLIE LEONE

ph. by Dimedia

Non sapevo onestamente che producessero anche del cioccolato per cui è stato emozionante varcare la soglia di un’altra area ed essere inondata dal profumo di cioccolato, specialmente considerando che sono una cioccolatomane da sempre. Il loro cioccolato viene prodotto partendo dalla lavorazione di fave di cacao crude, proprio come si faceva una volta e non a partire dalle masse di cacao già lavorate. I vari processi sono rimasti fedeli alla tradizione artigianale e naturalmente più lenta.

LAVORAZIONE FAVE CACAO

FABBRICA DI CIOCCOLATO

Poi è arrivato il momento del brunch durante il quale abbiamo cantato Buon Compleanno a Pastiglie Leone per i suoi 160 anni di attività. Sicuramente per il ninja un momento topico dal momento che ha potuto soffiare sulle candeline, probabilmente sputazzando su tutte le torte.

160 ANNI PASTIGLIE LEONE

La giornata è stata davvero bella e siamo tornati a casa contenti e con qualche kg in più 😛

Riflessioni, ansie e pensieri da rientro

L’inizio del nuovo anno è a settembre. Mentre a gennaio col cavolo che penso ai buoni propositi.

Non so se sia così anche per voi ma per quanto mi riguarda il vero Capodanno è a fine agosto: in quei giorni non passa anno che non mi assalga la voglia di cambiamento, l’idea di riorganizzare cose, e cosa ancor più bella, l’ispirazione per far fronte a nuovi progetti. Vivo il ritorno in città con un misto di ansia ed eccitazione, quest’anno poi con l’inizio della materna per Matteo il tutto è ancora più forte.

Se ve lo steste chiedendo, alla fine anche noi siamo riusciti nello spannolinamento. Il processo è stato lungo e tortuoso, e mi sento di mandare (benevolmente) a quel paese quelle mamme che millantano una leggerezza incredibile nell’operazione, dicendo che si riesce tranquillamente in 2 o tre giorni.

Anche no.

Tutt’ora capitano ancora incidenti, specialmente sotto il punto di vista solido. Io ho affrontato il tutto con azioni da manuale: essere risoluta, non scoraggiarmi, essere positiva, non far pesare gli incidenti.

Sì, per una settimana ho fatto proprio così. Poi sono passata all’insofferenza, poi alle minacce. Sì insomma, una madre da manuale. Il ninja si è rivelato tenace e solo ora, dopo un mese e mezzo, posso appunto considerarlo più o meno spannolinato (di giorno eh, per la notte aspetterò tempi migliori visto che la mattina il pannolino assomiglia alla diga del Vajont) .

La casa, so che volete sapere della casa. Con grandissimo piacere farò un home tour (sperando di riuscire a tenere la mano ferma) e ho anche una certa ansia da prestazione… Certo che l’importante è che piaccia a me, ma in tante di voi sono state così partecipi che ci tengo a fare bella figura 😛 Ovviamente prima dovrò finire di mettere ordine al caos di scatoloni e trovare soluzioni estetiche che mi mettano tranquilla, altrimenti sono capace di cambiare disposizione alle cose con un’ossessione inquietante. Quando guardo una stanza non c’è nulla che debba stonare, sennò devo metterci mano! Inoltre devono ancora arrivare alcune porte, essere finiti i battiscopa e altro ancora…

E a proposito di ansia da prestazione, si diceva della materna. Chiaramente l’inserimento mi crea un pelino di agitazione ma onestamente sono confidente che tutto andrà per il meglio e il ninja si adatterà in fretta, complice il fatto di aver scelto una scuola che mi infonde molta fiducia. La preoccupazione maggiore è per me stessa come madre: sarò in grado di presentarmi il primo giorno senza essermi dimenticata cose dalla lista dell’equipaggiamento da portare? Non ridete, potrebbe succedere. E poi sarò in grado di mantenermi lucida quando arriverà a casa riportando fatti quali ‘tizio mi ha morso’ o ‘ho morso tizio’? Provo quel ridicolo impulso – tipico della madre – di alzare la mano alla riunione di domani sull’inserimento con genitori e insegnanti e dire: ‘Ehi, mio figlio è speciale (mica come i vostri) quindi trattatelo al meglio, educatelo bene e non traumatizzatelo o vi ammazzo tutti’. No eh? Vabbè lascio stare.

E poi e poi e poi, tanti altri progetti in vista… Ma noi ci aggiorneremo più avanti! Buon rientro e buon anno!