Prova costum(e)ommy

ATTENZIONE: post ad alto contenuto di realismo e ironia.

L’altro giorno mi sono imbattuta su fb nell’articolo che parla di una ragazza che è diventata ‘virale’ dopo aver postato una sua foto in spiaggia dove indossava fieramente un bikini mostrando il suo corpo dopo tre gravidanze. Il corpo in questione come potete vedere non è quello di una ragazza sovrappeso, bensì di una donna mediamente in forma ma con segni evidenti sull’addome e pelle flaccida attorno all’ombelico.

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Ho le smagliature e indosso un bikini. Ho una pancia che è permanentemente flaccida perché ha portato il “peso” di tre bambini giganti e indosso un bikini. Il mio ombelico è cadente … (che è qualcosa che non sapevo nemmeno fosse possibile prima!!) e indosso un bikini. Indosso un bikini perché sono orgogliosa di questo corpo e di ogni segno. Quei segni dimostrano che sono stata benedetta abbastanza per aver potuto portare in grembo i miei bambini e la pancia flaccida significa che ho lavorato duramente per perdere peso. Indosso un bikini perché l’unico uomo la cui opinione conta per me sa quello che ho passato nel vedermi in questo modo. Quello stesso uomo dice che non ha mai visto niente di più sexy del mio corpo, dei suoi segni. Non sono cicatrici signore, sono medaglie al valore e ve le siete guadagnate. Mostrate quel corpo con orgoglio! #HollisHoliday

Ecco, dopo aver letto tutti i commenti non privi di un certo calore (per non dire cattiveria), mi sono posta alcuni interrogativi. A parte qualche stupido/a che non ha evidentemente capito il senso della foto dicendo che non c’è bisogno di ostentare (come se mostrare con fierezza e ostentare fossero la stessa cosa), in molte moltissime mamme hanno concordato sul fatto che è giusto essere fiere dei segni delle gravidanze, che sono un simbolo di amore dal momento che quel corpo è stato la casa del bimbo per 9 mesi.

Ecco, tanto per cambiare mi sono sentita una voce fuori dal coro materno. Massima stima per chi con orgoglio porta i segni della gravidanza su di sé, per chi sfoggia il bikini fregandosene altamente, per chi è totalmente bambino-centrico così che tutto il resto non conta più di tanto. Ma per me non è così. Mi sono ritrovata in un secondo catapultata a quando avevo il pancione e sentivo attorno a me orde di donne a cui venivano gli occhi a cuore a pensare a quei 9 mesi, che si lamentavano di quanto mancasse loro il pancione e alcune talebanissime che non tolleravano nemmeno sentir dire che qualcuna non fosse estasiata di essere gravida. Se avete letto i miei diari della gravidanza saprete senz’altro che non mi sono mai sentita particolarmente a mio agio nella condizione di ippopotama con crampi e respiro corto. Mi sono mancati i giri in bicicletta con l’aria frizzantina delle sere primaverili, il trekking delle ferie in montagna, il poter andarsene in giro senza sudare com un cammello e ho guardato con tenerezza tutti i miei abitini estivi appesi nell’armadio. Certo d’altra parte una vita cresceva dentro di me e questo valeva tutti gli sforzi 100 e 1000 volte ma non credo sia obbligatorio avere nostalgia di quei giorni.

E nello stesso modo, senza ricamarci sopra, ammetto che a me il post-gravidanza pesa: in fondo ci sono mie coetanee che sfoggiano corpi tonici e magri, la maggior parte di loro non ha partorito ovviamente. Ci sono poi altre che hanno pure partorito, magari da meno di un anno, e hanno quei corpi alieni che hanno il solo scopo di deprimere noi donne comuni. No ritenzione, no cellulite, no smagliature e ca va san dire, nemmeno un filino di addome che sporge.

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Premetto che mi è stato detto che per la totale ripresa del post gravidanza ci vuole un annetto e io pecco di assoluta mancanza di pazienza. Ma amiche, se la prova costume crea nella maggior parte di noi quel filino di ansia da prestazione (chi inizia la dieta del minestrone, chi si iscrive a corsi di spinning, chi fantastica sulla chirurgia plastica, chi si spalma di Somatoline e si avvolge nella pellicola per alimenti), per molte di quelle che hanno partorito da meno di due anni il tutto è ancora più impegnativo. Io non mi sento in colpa a desiderare al contrario di far sparire i segni della gravidanza e non per questo vuol dire che ami di meno mio figlio. So che come me ce ne sono altre, ne ho avuto la prova fondando insieme a Sara (@follemente) il gruppo su fb ‘Bikini Body Mommy Challenge, ovvero sodo è bello’ nel quale tante mamme seguono (o nel mio caso cercano di seguire) il programma di Briana di ginnastica in casa fatta apposta per chi, avendo bimbi piccoli, non ha tempo di andare in palestra e in generale vuole ottenere il massimo nel più breve tempo possibile. Ho anche iniziato ad andare ogni tanto a correre col ninja nel passeggino, cosa più che fattibile ma francamente non il massimo del divertimento perché il bello della corsa è quel senso di libertà che ti regala, senso totalmente annullato dalla presenza di una cosa pesante da spingere. Mi manca tantissimo poter fare sport in libertà ma ovviamente qualche sacrificio è d’obbligo a fronte di un amore infinito.

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Tanto per attirarmi l’astio di qualcuna, aggiungo che un’eventuale seconda gravidanza mi renderebbe piuttosto paranoica sul dopo… Insomma avrei paura di ritrovarmi come un barbapapà. Perché sapete i figli sono come i tatuaggi, dopo il primo l’interrogativo sul fare il secondo o meno scatta quasi sempre. Ci sono tanti motivi per cui al momento non vorrei un altro bambino, tra i quali ad esempio il fatto che desidero dedicare al ninja tutto il mio tempo per i primi anni, tempo che per certi versi non mi sembra mai abbastanza considerando tutto il resto che ho da fare. E poi insomma per ora mi sento appagata e con onestà solo l’idea di ricominciare da capo mi annienta. Però ecco, oltre i vari motivi seri, c’è quello più superficiale del fatto che ancora non mi sento riappropriata del mio corpo e mi sto impegnando per recuperarlo ma anche per accettare con serenità che certe cose non torneranno più come prima: sì perché nessuno ve lo dice eh, ma l’ombelico post gravidanza assume una leggera forma a occhio triste che francamente non è il massimo della vita. E se allattate, sappiate che anche il seno non sarà esattamente quel simpaticone pieno e sodo che vi faceva l’occhiolino appena sveglie. E meno male il mio è comunque rimasto discretamente alto, certo che se già prima non ero Pamela Anderson, adesso seconda scarsa e via andare.

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Certo c’è poi chi ti dice che ‘sei in formissima per avere appena partorito’ e che ‘guarda allora quelle mamme che…’ ma la mia reazione a queste frasi è più che altro quella di uno scapaccione nel coppino (e qui i bolognesi capiranno bene cosa intendo). Insomma colleghe mamme e non, tutta sta prosa per dirvi che se da un lato la nuova voi-mamma arriva piano piano con naturalezza e vi fa crescere col vostro bambino giorno per giorno, dall’altro il vostro nuovo corpo-mamma vi piomba in testa come un macigno a ricordarvi che i 20 anni sono andati e che il futuro è nebuloso. E che comunque i top con la schiena nuda senza reggiseno sono solo un lontano ricordo. 

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4 Cose per il ninja che non ricomprerei

Si sa che l’esperienza è la miglior insegnante e quando ti ritrovi col pancione puoi passare tutto il tempo del mondo a leggere libri, forum e pareri altrui su cosa sia meglio acquistare ma non avrai un’idea chiara finché non avrai provato sulla tua pelle, o meglio su quella del pupo. Mentre ci sono oggetti che amo follemente e caldeggio per tutte le mamme (come l’umidificatore o il Joolz), altri, tornando indietro, non li ricomprerei o ne comprerei di diversi. Eccovene 4 esempi:

– La sdraietta

A suo tempo l’ho messa negli ‘essentials’ dei primi mesi e ve lo confermo. Ma col passare dei mesi ho capito che non vale la pena avere la fighissima ‘Mammaroo’ della 4Moms per un semplice motivo: non sapete a priori che ti tipo di neonato vi capiterà in sorte e non è detto che sia un fanatico della sdraietta. Intendiamoci, la maggior parte dei newborn ci si fa dei super pisolini e passa volentieri il tempo lì sopra ma non saprete per quanto tempo al giorno e per quanti giorni apprezzerà la questione. Il ninja ad esempio ha perso interesse in un tempo abbastanza breve… Ecco perché se tornassi indietro prenderei il Tatamia: fantastico seggiolone della Peg Perego che si trasforma in sdraietta con tanto di dondolamento; ecco vi riporto le info dal sito: ‘Nei primi mesi lo utilizzi come comoda sdraietta e come un rilassante dondolo; a partire dai 6 mesi anche come seggiolone per la pappa o per il gioco e, dai 12 mesi, come seduta per stare a tavola coi genitori.’ E se ve lo state domando la risposta è no, non mi pagano per promuovere il Tatamia ma nel caso volessero sono disponibile XD Se foste interessate vi rimando al video utilissimo di Rachele che si è trovata talmente bene con questo prodotto da volerlo condividere con le altre mamme.

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– Il termometro per la temperatura dell’acqua

E’ un adorabile pesciolino azzurro della Chicco e ti dice se puoi immergere serenamente il pupo nella vaschetta  o se ti ritroverai con un polletto lesso (e ululante). I neogenitori alle prese con le prime immersioni hanno spesso questa paranoia di ustionare il piccolo, ma basta un po’ di buonsenso e il polso immerso nell’acqua per capire al volo se la temperatura va bene, senza bisogno di aspettare il responso del termometro (che infatti penso di aver usato un paio di volte in tutto)

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– La vaschetta della Stokke

La cosa che ci ha colpito in primis è che si può richiudere e quindi dà il minimo ingombro, inoltre è dotata di seggiolino agganciabile fatto a ‘virgola’ e la cosa ci sembrava furba. So che molte mamme la apprezzano ma per quanto ci riguarda sia io che mio marito ci siamo ritrovati perplessi e un filino agitati di fronte al ninja che ‘sguillava’ da tutte le parti come un anguillone. Se poi considerate che costa abbastanza e più della maggior parte delle vaschette, molto meglio per me prendere una vaschina comune (possibilmente richiudibile) e inserire un seggiolino di quelli col blocca cavallo e blocca braccia. 

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Ecco il primo bagnetto di ninja fatto dall’ostetrica a casa nostra

– Il lettino tradizionale

E’ stato amore a prima vista col lettino Foppapedretti dipinto di nero, quel pazzo di mio marito l’ha comprato senza dire nulla e me l’ha fatto trovare per S.Valentino quando ancora nemmeno mi si vedeva la pancia. E’ solido e più grande di un lettino tradizionale e rimane indubbiamente un prodotto di qualità. Il primo problema però è che è tremendamente pesante e nemmeno passa dalle porte, così per spostarlo da una stanza all’altra ci tocca smontarlo e rimontarlo (o meglio, tocca al santo papà). Ma il punto non è questo lettino nello specifico ma ogni tradizionale lettino e vi spiego il motivo: io ci ho sempre tenuto che il ninja fosse autonomo nella nanna, per quanto ovviamente possa esserlo un neonato; quindi passati i 3 mesi l’abbiamo sposato nella sua cameretta, peccato che quando lui piange e non si calma semplicemente dandogli il ciuccio, dobbiamo prenderlo su e rimetterlo giù distruggendoci la schiena. Sarebbe molto ma molto più semplice avere un lettino junior al quale mettere una sponda, in modo da potersi sdraiare accanto al piccolo il tempo necessario perché lui si riaddormenti (cosa utile anche in quelle notti in cui ho talmente sonno che rischio che mi cada dalla scomodissima quanto fighissima sedia a dondolo Kartell). Abbiamo allora deciso che entro un paio di settimane prenderemo un lettino Ikea per bambini ma non so dirvi di più visto che per ora abbiamo solo dato un’occhiata veloce al sito.

Sono curiosa, ci sono cose che anche voi non ricomprereste? Non è semplice barcamenarsi in mezzo al mare di opinioni e di oggetti!